Questo progetto nasce da una richiesta molto particolare e con un bugget linitato. La richiesta era di costruire una casa che potesse modificarsi funzionalmente nel tempo; per fare questo abbiamo dovuto integrare nella progettazione considerazioni sociali a lungo termine al fine di garantire l’adeguamento dell’edificio alle necessità ed ai cambiamenti futuri e non sempre prevedibili della proprietà, come per esempio le problematiche legate al divenire anziani o alla perdità di mobilità.
I clienti, una coppia di 60 anni molto giovanile, volevano una casa per il loro prossimo pensionamento e che fosse un controaltare rispetto alla loro attuale casa in centro città. Ragionando con loro è nata l’idea di racchiudere lo spazio domestico il minimo possibile per mantenere una sensazione di vita all’aria aperta e di approfittare al massimo del giardino e della natura circostante.
A livello progettuale, siamo partiti avendo come focus centrale il concetto di tempo e di cambiamento e attraverso una loro reinterpretazione in un’ottica aperta senza schemi o clichè. Date le premesse e le conversazioni intercorse coi committenti, il nostro criterio, per questo caso specifico, è stato di bilanciare l’approccio “hard” e “soft” dell’Architettura Flessibile, perchè garantisce all’edificio sia di essere resiliente all’obsolescenza, sia un’ottimizzazione dell’uso dello spazio (unità abitativa singola, pluri unità, casa-stanze di affitto, co-housing…) per tutta la durata del ciclo vita dell’edificio stesso.
Lo spazio interno della casa è progettato per adeguarsi a scale funzionali differenziate così da permetterne l’utilizzo per una variegatà tipologia di attività: il dormire, l’accoglienza, il relax, l’affittacamere, una vita famigliare mononucleare o plurinucleo… Il centro della progettazione è stato la realizzazione di uno spazio non statico, ma che potesse fluire liberamente senza rigide interruzioni. Mobili contenitori permettono di comporre lo spazio secondo le necessità e le richieste, adattando la configurazione ai diversi livelli di privacy, di utilizzo.
Similmente ai ragionamenti progettuali, nell’interior design si è optato per uno stile minimale giocando sui colori primari come il bianco (per i mobili-muro e i sofffitti) e tonalità sature di grigio (per il pavimento continuo in gres porcellanato e le porte). In accordo con questo stile la scelta estetica ha delegato la struttura decorativa ad alcuni componenti, come la composizione dei volumi, l’incidenza della luce (naturale e artificiale) sulle superfici architettoniche, il rapporto tra gli elementi dinamici (porte e mobili-muro).