La nostra esperienze sulle teorie e la pratica dell’Architettura Flessibile è stata la discriminante di scelta per la proprietaria di un appartamento di 65 mq al piano rialzato in un edificio immerso in un ampio giardino condominiale.
Le richieste della proprietaria erano quelle di avere uno spazio flessibile e raffinato che permettesse la possibilità di variare la configurazione spaziale non solo del primo layout (uno spazio per il lavoro e uno spazio di abitazione), ma anche nel futuro. La struttura dell’appartamento doveva pure incorporare la possibilità di poter realizzare nuovi spazi (nuove stanze) e nuove tecnologie (impianti…) per adeguarsi alle necessità variate della sua futura vita (single, sposata, divorziata, con figli…), ma doveva anche prevedere la possibilità di poter adibire l’appartamento ad usi completamente diversi.
La strategia di intervento è venuta fuori chiaramente dopo aver intrapreso lunghe e approfondite chiaccherate con la proprietaria sulle sue necessità e sulla visione del suo futuro. La progettazione ha teso alla realizzazione di uno spazio polifunzionale con nessuna definizione fruizionale specifica se non quella intrinseca della modifica. Lo spazio è stato strutturato attorno ad un nucleo centrale dove tutta l’impiantistica fissa è stata allocata. Questo nucleo è una scatola magica le cui pareti, grazie a sistemi di scorrimento e pivottaggio, penetrano nel volume dell’appartamento definendo e creando nuovi spazi d’uso capaci di alloggiare le nuove funzioni richieste. Lo spazio centrale, data la sua posizione, permette di scomporre lo spazio intero in volumi modulari; grazie a ciò si ha una infinita possibilità di configurazioni planimetriche.
Per assicurare il pieno rispecchiamento delle richieste della committenza, abbiamo usato un modus operandi olistico correlato con l’approccio “Soft” dell’Architettura Flessibile e abbiamo lavorato molto in fase progettuale; questo ha assicurato che il progetto realizzato avesse quelle caratteristiche e quelle strategie spaziali, strutturali e tecnologiche intrinseche per poter garantire all’appartamento un elevato livello di modificabilità al fine di rispondere al meglio a nuovi e futuri parametri d’uso. Tutto ciò ha comportato uno spazio assolutamente resiliente all’obsolescenza proprio per questa sua elevata capacità di adeguarsi a divergenti e diversificati livelli di uso, di fruizione, di configurazione.
La chiave progettuale innovativa è stata mantenuta anche per quanto riguarda l’interior design. Si è deciso di utilizzare, sempre in maniera non convenzionale, un’ampia e ricca rosa di materiali e colori: pavimentazione in microtopping e parquet in massello di noce, setti scorrevoli a tutta altezza in metallo ottonato e vetro opalino, una ricca gamma di colori intensi e finiture raffinate. i mobili integrati nella struttura perimetrale dell’appartamento permettono di ingrandire visualmente lo spazio globale dell’appartamento stesso attraverso un gioco di elementi riflessivi e opachi, di corpi in aggetto ed in “sfondato”.