L’idea progettuale nasce da un’attenta e sensibile analisi dell’esistente e dal suo confronto col contesto e col progetto storico. Ci si è posti come linee conduttrici da un lato la valorizzazione delle presenze storiche (pozzo e facciate) e dall’altro il metariferimento alla tipologia/funzione dei locali in oggetto del progetto e il loro background storico (tombe a pozzetto della cultura Villanoviana) ed emotivo (prevalenza degli elementi mitopoietici: la Luce, la Materia e la Natura). Da tutte queste considerazioni interconnesse tra loro nasce il concetto di pozzo: POZZO come elemento connettivo tra due elementi oppositivi ma complementari dello stesso “uno” (morte-vita, interno-esterno, storia-contemporaneità…). L’elemento pozzo, declinato in diverse dimensioni e funzioni (connettiva, d’aria, di luce, di verde), crea per gemmazione, attorno al pozzo storico, lo spazio progettuale ipogeo, lasciando così la superficie del lotto a verde pubblico e aprendola a nuove prospettive urbane. La parte a nord della struttura ipogea è autonoma e dedicata alle camere ardenti e al culto del defunto; qui è la Luce, filtrata dai pozzi, che dà materia agli spazi definendo volumi monolitici, tattili, familiari. La parte a sud, con accessi indipendenti, ospita gli spazi per la morgue e per l’amministrazione/servizi; in quest’ultima, attraverso grandi pozzi verdi, la Luce entra nei locali diffondendosi omogeneamente, ampliando lo spazio con giochi prospettici e visuali passanti, grazie a superfici traslucido/riflettive diversificate in materiale Active. Recupero delle acque piovane, impianti fotovoltaici, materiali fotocatalitici, geotermia, isolamento termico naturale (ipogeo), flessibilità architettonica realizzano un elevato standard qualitativo ed ecosostenibile del progetto.
GB