targa per i 100 anni dell’ A.N.A.

Pubblicato il 26-12-2023
Targa per i cento anni dell'associazione nazionale alpini

targa per la spedizione russa della Tridentina

Pubblicato il
targa per la tridentina

La proposta Progettuale si basa su un approccio grafico reputando questo approccio quello che potesse veicolare al meglio il significato della tega dato sia il suo posizionamento, sia la tipologia di eterogenea dell’utenza fruitiva. “L’immagine deve dire più di mille parole” ed è per questo che l’idea grafica di questa targa commemorativa vuole ricordare (in una dimensione visiva contemporanea), un momento storico poco conosciuto ai più, ma non per questo meno importante e tragicamente vissuto dagli alpini: la partenza da Porta Nuova degli alpini della Tridentina per il fronte russo.
Gli elementi “forti” da noi individuati sono: 1 la partenza, 2 l’arrivo, 3 il sacrificio della Tridentina nella neve e nel gelo, 4 il sentirsi comunque italiani Alpini.
Questi 4 elementi si compongono idealmente e creano una nuova immagine grafica di “forte” impatto visivo: la lastra di marmo bianco statuario di Carrara rappresenta la pianura russa (2), su questa lastra un’incisione nera rappresenta, in prospettiva, il binario della ferrovia che “muore” in lontananza (1). Il binario graficamente si trasforma in “Penna Nera” e la “nappina” diventa un foro nella stessa lastra candida, una ideale sepoltura della Tridentina ricordata dal distintivo riportato sul fondo del foro stesso che ha l’anello dello spessore colorato di rosso(3). La lastra di marmo bianco viene appoggiata su di una lamiera verde (colore degli alpini) sulla quale viene inciso il testo della lapide stessa. L’insieme cromatico della targa (lastra di marmo bianco, il bordo rosso del foro e lamiera di fondo verde) ricorda, in maniera non banale e scontata, l’italianità del tricolore (4).

appartamento vidc

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salotto minimalista con arredi iconici

Ristrutturazione di un appartamento borghese della fine del diciannovesimo secolo con completa ridistribuzione spaziale. L’appartamento doveva essere minimalista e giocare sul binomio bianco nero. La richiesta del cliente era di creare uno spazio dove le porte non esistessero, per questo abbiamo progettato pareti pivotanti ed a scomparsa. Per dare maggior personalità all’ambiente tutte le finiture superficiali sono materiche (cemento, calce viva, pittura artigianale), il parquet realizzato su misura sia nella dimensione sia nella tintura e gli arredi minimali sono dei pezzi iconici

legno e marmo

Pubblicato il 25-12-2023
salotto con pareti in marmo di carrara e porte in noce

il progetto ha cambinato totalmente la planimetria dell’appartamento per soddisfare le richieste della proprietà quella di creare un ambiente dove tutta la famiglia allargata potesse passare assieme le vacanze, ma ogni nucleo familiare avesse spazi di privacy personali ed autonomi. La progettazione ha realizzato stanza a privacy differenziata, con suite per le singole famiglie e stanze comuni per la famiglia allargata. Per gli interni si è optato per la contrapposizione tra due materiali antagonisti : il marmo ed il legno di noce canaletto. Freddo (marmo) e caldo (legno) si alternano per creare ambienti freschi ma calorosi. Gli arredi mobili sono imbottiti con lini e tessuti gradevoli al tatto

appartamento salino

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salotto con divano da centro e caminetto in bronzo

L’intervento in questo appartamento è stato finalizzato a creare uno spazio di rappresentanza in ogni stanza massimizzando ogni dettaglio per stupire. Le richieste della committenza erano di realizzare un abitazione che fosse uno scenario in cui poter ricevere. la configurazione spaziale ha privilegiato spazi ampi e dal layout moderno, mentre per l’interior design si sono scelti materiali appariscenti, ma eleganti, e giocato sulla contrapposizione sensoriale-estetica. marmi e bronzo sono le chiavi costruttive dell’apparto decorativo di ogni stanza, mentre un impianto illuminotecnico studiato ad hoc permette di creare atmosfere suggestive che variano durante il girono; completano l’insieme mobili iconici per definire un ambiente dal respiro internazionale

appartamento 90

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salotto con grande tavolo rotondo

la proprietaria voleva riconfigurare il suo appartamento per dare maggior spazio alla zona giorno dove poter ricevere la sua numerosa famiglia soprattutto per pranzi conviviali. La zona giorno è stata realizzata come un open space, per gli interni invece le richieste erano di creare un ambiente che richiamasse gli anni 90 caratterizzato da una bicromia primaria bianco nero. Colori saturi e virati nei toni caldi e mobili dalle forme primarie ed imbottiti generosi definiscono l’intervento di interior design

appartamento MC

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camera da letto con letto king size e testiera imbottita

un piccolo bilocale degli anni 70 è stato riconfigurato per creare un nido per una giovane famiglia; data la configurazione e le dimensioni delle stanze il progetto ha privilegiato la sovrapposizione delle funzioni per massimizzare lo spazio e creare degli ambienti multi tasking in grado di soddisfare le necessità di una famiglia ed il loro evolversi nel tempo. Per quanto riguarda le scelte dell’interios materiali di pregio dalla forte componente tattile e con texture soft. Tessuti dalla trama grossa, legni dalle venature ricche, marmi omogenei sono gli elemtni chiave per creare un arredo accogliente e polifunzionale.

casa vdc

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bagno moderno minimale

Un appartamento con una planimetria a U e con una tipologia dei primi del novecento è staro ristrutturato per adeguare la planimetria alle necessità di una giovane coppia che voleva trasformare lo spazio in un “loft” minimal, ma con la possibilità di avere aree funzionali. La scelta progettuale ha tolto ogni partizione fissa non sturrtuale e creato dei divisori mobili che potessero, in base alle volontà dei propriatri riconfigurae lo spazio da una distribuzione open space a una più tradizionale con ambienti diversificati in base alla loro funzione.lla lor funzionwe

piscina at

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piscina inserita nel giardino con forme morbide e naturali

l’intervento è stato di riadeguare alle necessità di una famiglia allargata gli spazi esterni di una dimora nobiliare di campagna dei primi del 1600, inserendo una piscina e riconfigurando gli spazi esterni del piccolo giardino prospiciente l’ala secondaria. la piscina, dalle forme morbide e naturali, prende forma dagli elementi naturalistici ed architettonici presenti nel giardino. il corten ha permesso di far interagire elementi contemporanei con l’architettura storica. un giardino verticale ha riqualificato la facciata rurale dell’ala. nuove pavimentazione in sanpietrini, vasche in corten e fontane minimaliste hanno creato un gioco di richiami tra passato e presente per definire un ambiente contemporaneo ma non avulso dal suo passato storico

lobby hotel

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lobby d'hotel con muri in marmo nero, porte in vetro con lino ed un divano lineare

la richiesta era di riconfigurare la lobby di questo hotel di charme mantenendo alcuni elementi presenti quali le colonne di ghisa alcuni quadri e complementi d’arredo che erano stati inseriti dagli avi dei proprietari al momento della realizzazione del hotel decenni fa. La scelta è stata quella di ricreare un atmosfera accogliente e soffusa in cui traspirasse un senso di ricercatezza. materiali tattili morbidi, marmi tessuti affogati nel vetro hanno dialogato con complementi d’arredo classici per definire uno spazio del ricevere confortevole.

shousugiban

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le facciate della dependance i shou sugi ban

il proprietario di un piccolo cottage al mare ci ha contattati per dare un relooking esterno all’edificio. in dialogo con la committenza la nostra scelta è stata quella di ammodernizzare lo stile e ridare una forma più contemporanea ai prospetti. A livello estetico abbiamo rivestito le facciate con legno trattato con l’antica tecnica giapponese del Shou Sugi Ban, che rende il legno inalterabile agli agenti atmosferici e ignifugo. un piccolo intervento di landscaping ha riconfigurato il giardino adiacente all’edifico

appartamento E

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camino con chaise longue i velluto d0rato e muri in rivestimento metallico

All’interno di una casa borghese dei primi novecento l’intervento ha cercato di mantenere le connotazioni stilistiche dell’edificio, ma in chiave moderna. Elementi materici inusuali quali il metallo vengono declinati in diverse soluzioni per interagire con materiali più classici quale il legno e di velluti.

appartamento ROSE

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L’appartamento è uno spazio per vivere, ma soprattutto per ricevere; la connotazione di rappresentanza è stato il fil rouge che ha definito ogni nostra scelta estetiche. A livello estetico richiami classici ed elementi materici permettono di creare un ambiente ricco di suggestioni e di punti di vista scenici, il tutto struttura un interiors dalla forte personalità. Colori scuri e accenti cromatici sontuosi dialogano con materiali naturali e complementi d’arredo classici interagiscono con opere d’arte contemporanea in un mix tra antico e moderno per restituire un ambiente dal respiro internazionale ma sempre calato nella contemporaneità attuae.

attico chu

Pubblicato il 24-12-2023
salotto con un muri realizzati con tegole vecchie e listelli in legno

l’ultimo piano di una ex fabbrica è stato trasformato in un attico caratterizzato da altissimi livelli qualitativi ed estetici. le richieste erano di creare un ambiente confortevole, ma che fosse di rappresentanza ed avesse richiami etnici orientali. Materiali di pregio e una progettazione su disegno di ogni dettaglio hanno definito uno spazio ospitale e caldo in cui poter sia ospitare sia vivere il quotidiano famigliare.

headquarter

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sala d'attesa dalle finiture tessili

la nostra proposta progettuale è intervenuta per ridare una nova espressività a questo ufficio, l’intervento ha finalizzato a ricreare degli spazi di lavoro che abbandonassero la classica tipologia del settore terziario per un ambiente più caloroso e familiare: per questo si sono proposte tipologia estetiche e compositive che richiamassero quelle delle abitazioni. le finiture di pregio hanno privilegiato elementi tessili (data la forte connotazione del tessile nella storia della città) e arredi di design soprattutto realizzati su disegno.

casa Natura

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bagno con lavandino e pavimento in marmo e carta da pararti ad affresco

l’intervento si è concentrato su una riconfigurazione spaziale per creare maggior spazi di privacy nella zona notte (camere con bagno di pertinenza) e dare maggior respiro alla zona giorno con ampi spazi che potessero essere intercomunicanti. Per la scelta delle finiture si è scelto un approccio materico dove la connotazione naturale e tattile fosse prioritaria; la volontà dei clienti era quella di ricreare uno spazio dell’abitare che fosse molto legato al genius loci, ma dalle connotazioni contemporanee.

JDE

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foyer di ingresso

la richiesta del committente era di dare un nuovo look a questo locale notturno, la nostra progettazione ha mirato creare un locale dall’architettura fluida con un design innovativo caratterizzato da pareti scultoree ed elementi scenici a contrasto

casa flex organica

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la casa dallo stile contemporaneo con una piscina e un giardino moderno

Questo progetto nasce da una richiesta molto particolare e con un bugget linitato. La richiesta era di costruire una casa che potesse modificarsi funzionalmente nel tempo; per fare questo abbiamo dovuto integrare nella progettazione considerazioni sociali a lungo termine al fine di garantire l’adeguamento dell’edificio alle necessità ed ai cambiamenti futuri e non sempre prevedibili della proprietà, come per esempio le problematiche legate al divenire anziani o alla perdità di mobilità.
I clienti, una coppia di 60 anni molto giovanile, volevano una casa per il loro prossimo pensionamento e che fosse un controaltare rispetto alla loro attuale casa in centro città. Ragionando con loro è nata l’idea di racchiudere lo spazio domestico il minimo possibile per mantenere una sensazione di vita all’aria aperta e di approfittare al massimo del giardino e della natura circostante.
A livello progettuale, siamo partiti avendo come focus centrale il concetto di tempo e di cambiamento e attraverso una loro reinterpretazione in un’ottica aperta senza schemi o clichè. Date le premesse e le conversazioni intercorse coi committenti, il nostro criterio, per questo caso specifico, è stato di bilanciare l’approccio “hard” e “soft” dell’Architettura Flessibile, perchè garantisce all’edificio sia di essere resiliente all’obsolescenza, sia un’ottimizzazione dell’uso dello spazio (unità abitativa singola, pluri unità, casa-stanze di affitto, co-housing…) per tutta la durata del ciclo vita dell’edificio stesso.
Lo spazio interno della casa è progettato per adeguarsi a scale funzionali differenziate così da permetterne l’utilizzo per una variegatà tipologia di attività: il dormire, l’accoglienza, il relax, l’affittacamere, una vita famigliare mononucleare o plurinucleo… Il centro della progettazione è stato la realizzazione di uno spazio non statico, ma che potesse fluire liberamente senza rigide interruzioni. Mobili contenitori permettono di comporre lo spazio secondo le necessità e le richieste, adattando la configurazione ai diversi livelli di privacy, di utilizzo.
Similmente ai ragionamenti progettuali, nell’interior design si è optato per uno stile minimale giocando sui colori primari come il bianco (per i mobili-muro e i sofffitti) e tonalità sature di grigio (per il pavimento continuo in gres porcellanato e le porte). In accordo con questo stile la scelta estetica ha delegato la struttura decorativa ad alcuni componenti, come la composizione dei volumi, l’incidenza della luce (naturale e artificiale) sulle superfici architettoniche, il rapporto tra gli elementi dinamici (porte e mobili-muro).

paguro bernardo

Pubblicato il 12-03-2017
la foto rappresenta la sala ristorante, con la volta a botte in mattoni medioevali. le sedute sono in pelle e i rivestimenti parietali in legno e vetro a decori geometrici retroilluminato.

Progetto di ristrutturazione di una cantina del XII sc. Lo scopo della progettazione era quello di trasformare ed adeguare gli spazi storici per un locale a vineria. Il progetto di interior design aveva lo scopo di creare un ambiente d’atmosfera accogliete e di tendenza: l’idea del progetto di design era di fondere i lo charme e gli elementi stilistici originali dei locali (volte in mattoni, muri) con tocchi stilistici internazionali e moderni.

casa BI

Pubblicato il 14-02-2017
salotto doppio con parete dinamica divisoria

Le richieste della committenza per questo progetto erano di riunire nello stesso spazio due modalità fruizionali diverse (anche se in parte complementari) e che saltuariamente si potessero presentare in concomitanza: l’appartamento deve permetterne, in periodi diversi, un uso sia per una vita sociale dinamica da single, sia per una accogliete vita famigliare monoparentale. L’esiguo spazio dell’unità immobilere avrebbe dovuto integrare le fruizioni sociale e privata (la camera del figlio nei periodi in cui questo rientra a casa della madre).

A fine di definire uno schema spaziale ed estetico a differente fruizione, abbiamo ragionato fuori dagli schemi ed evitato di applicare la struttura tipologica tradizionale, anche perché parlando con i clienti (madre e figlio), si è voluto che il progetto rappresentasse, concetualmente, il loro rapporto famigliare particolare: per questo la nostra creatività si è concentrata sul tema di dinamismo e di condivisione. L’idea di apertura fonde i diversi spazi funzionali (soggiorno, cucina e camera da letto) grazie ad struttura realizzata ad hoc e composta da elementi modificabili modulari.

La strategia architettonica è stata quella di escogitare una successione di spazi senza specificità d’uso riuniti all’interno di in una composizione volumetrica unitaria, ma suddivisibile; le parti che compongono la struttura ad elementi modulari permettono, chiudendosi, di appartare alcune zone della composizione da quelle adiacenti, e, aprendosi, di creare propettive unitarie all’interno dell’appartamento. Questa struttura modulare (e le sue parti) esalta il concetto spaziale della casa, crea interessanti effetti visivi, definisce una sequenza di spazi aperti e chiusi e detemina livelli di privacy differenziati (come lo spazio privato della camere del figlio).

Anche l’interior design è stato guidato dalla composizione giocosa e vivace tra tonalità e texture; la palette cromatica è basata su tonalità accoglienti in cui il colore elegante del bianco perla conversa con le cromie del rovere fumè tinto scuro (pavimento e struttrura modulare) ed alcuni accenti a contrasto (cusini in pelle, mensole di metallo, velluto).

studiò MNT

Pubblicato il 27-01-2017
il salotto con l'angolo divano posizionato sotto la parete finestra a nastro.

Le richieste del proprietario erano la realizzazione di un interior design lussuoso e confortevole dove poter soggiornare in un ambiente dall’atmosfera esclusiva. Il nostro intervento era però limitato dal fatto che non si poteva operare in alcun modo sulla struttura dell’appartamento (uno studiò di 45mq e degli anni 40, caratterizzato dalla distribuzione spaziale a spina rispetto al corridoio centrale, al contempo separatore tra gli spazi privati e quelli comuni).
Il nostro progetto di interior design ha teso alla realizzazione di un ambiente fortemente caratterizzato dalla caratteristica maschile attraverso l’abbinata di elementi oppositivi; strategia perseguita anche per la combinazione delle aree funzionali. La componente dinamica e contrastante degli elementi è il trait-d’union tra le forme e le texture; un altro punto chiave sotteso all’interior è stato quello di far interagire arredi sofisticati e materiali di pregio con tecniche di lavorazione rudi e finiture materiche.
La scelta dei materiali è stata fatta criticamente allo scopo di creare una sensazione di eleganza ed in base ai richiami sensoriali che ogni elemento evocava. I muri sono stati la base ideale per gli interventi scenici e, perciò, sono stati trattati come sfondo ideale per l’applicazione dei materiali più preziosi: tappezzeria in seta effetto grounge, tessuti filati artigianalmente dalla trama composita, acciaio brunito scuro, marmo nero spazzolato. Il contro-soffitto grigio screziato ribassato ed i faretti incassati permettono di riequilibrare gli angusti volumi dell’appartamento e di illuminare correttamente le diverse aree fruizionali dello stesso.
Un senso di accoglienza è stato ottenuto sia dal rapporto dialogico tra gli apparati decorativi fissi ed i mobili, sia con materiali quali noce, quarzo grigio rutilato, tende in lino e in seta e le porte in bronzo brunito e vetro con traslucidità differenziata. Sono stati aggiunti complementi d’arredo vintage per controbilanciare lo schema decorativo d’insieme al fine di ottenere un ambiente più personale e armonico.

casa M

Pubblicato il 26-01-2017
appartamento minimal flessibile, capace di configurarsi diversamente a seconda delle nuove necessità dei proprietari

“Vogliamo un appartamento in grado di modificarsi più volte per adeguarsi alle nostre necessità. Vogliamo uno “spazio di vita” che cambi in relazione al cambimanto della nostra vita di coppia (sia lavorativa sia personale)” queste sono state le rigide richieste dei clienti. Lo scopo della nostra progettazione è stato, quindi, quello di realizzare uno sistema-spazio che ha in esso stesso la capacità di allogiare composizioni planimetriche, strutturali e impiantistiche tali da permettere all’ambiente fisico una malleabilità in grado di cambiare per soddisfare le diverse e nuove necessità che possano presentarsi nel futuro. Abbiamo lavorato molto sulle richieste della commitenza e in base a queste abbiamo scelto l’approccio “Soft” dell’Architettura Flessibile, perché permette che sia il cliente stesso ad adeguare il layout alle sue future necesità o ai suoi nuovi schemi funzionali senza legare in alcun modo la configurazione spaziale dell’appartamento in composizioni predefinite a priori; per questo abbiamo progettato un’ambiente in cui lo spazio fluisca circolarmente attorno al cuore dell’appartamento (caminetto-libreria-impiantistica). Questo approccio dell’Architettura Fessibile permette di adeguare l’intero spazio non solo da un punto di vista delle futuribili richieste (personali, fruizionali…) ma anche delle necessità tipologiche (per aumento demografico, variazione economica e/o sanitaria…) sia da un punto di vista tecnologico sia planimetrico. Nel layout di pianta, non ci sono aree funzionali prefissate o tematiche (a parte la zona cucina) in modo tale da poter variarne la configurazione nel tempo. Le partizioni fisse (bagni e il volume caminetto) sono realizzati in cartongesso e facilmente modificabili. Porte scorrevoli, armadiatura apribili ed elementi modulari disegnati su misura sono gli strumenti grazie al quale la commitenza è in grado di modificare la distribuzione ambientale, sia a livello del singolo vano sia su scala dell’intera unità abitativa.
Al fine di evitari ingombri spaziali gli impianti sono stati progettati integrati all’interno degli elementi dinamici massimizzando cosi lo spazio abitativo e la libertà fruizionale.
L’estetica del design interiore dell’appartamento riflette la volonta di uno spazio facilmente intelligibile. Per questo motivo si è preferito un approccio minimale basato sull’abbinata binaria tra le tonalità del bianco “pelle d’uovo” (per le superfici verticali e soffitti) e del legno Azobè (per la sua ottima resistenza al calpestio) in colore intenso. Elementi puntuali in metallo e in nero saturato servono da contrappunto per arricchire lo schema decorativo d’insieme.

casa 2.15

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casa in stile miminalista a forma di rettangolo ad un piano inserita in un giardino con camminamenti e sentieri dalel forme organiche

Questo progetto nasce da una richiesta molto particolare e con un bugget linitato. La richiesta era di costruire una casa che potesse modificarsi funzionalmente nel tempo; per fare questo abbiamo dovuto integrare nella progettazione considerazioni sociali a lungo termine al fine di garantire l’adeguamento dell’edificio alle necessità ed ai cambiamenti futuri e non sempre prevedibili della proprietà, come per esempio le problematiche legate al divenire anziani o alla perdità di mobilità.
I clienti, una coppia di 60 anni molto giovanile, volevano una casa per il loro prossimo pensionamento e che fosse un controaltare rispetto alla loro attuale casa in centro città. Ragionando con loro è nata l’idea di racchiudere lo spazio domestico il minimo possibile per mantenere una sensazione di vita all’aria aperta e di approfittare al massimo del giardino e della natura circostante.
A livello progettuale, siamo partiti avendo come focus centrale il concetto di tempo e di cambiamento e attraverso una loro reinterpretazione in un’ottica aperta senza schemi o clichè. Date le premesse e le conversazioni intercorse coi committenti, il nostro criterio, per questo caso specifico, è stato di bilanciare l’approccio “hard” e “soft” dell’Architettura Flessibile, perchè garantisce all’edificio sia di essere resiliente all’obsolescenza, sia un’ottimizzazione dell’uso dello spazio (unità abitativa singola, pluri unità, casa-stanze di affitto, co-housing…) per tutta la durata del ciclo vita dell’edificio stesso.
Lo spazio interno della casa è progettato per adeguarsi a scale funzionali differenziate così da permetterne l’utilizzo per una variegatà tipologia di attività: il dormire, l’accoglienza, il relax, l’affittacamere, una vita famigliare mononucleare o plurinucleo… Il centro della progettazione è stato la realizzazione di uno spazio non statico, ma che potesse fluire liberamente senza rigide interruzioni. Mobili contenitori permettono di comporre lo spazio secondo le necessità e le richieste, adattando la configurazione ai diversi livelli di privacy, di utilizzo.
Similmente ai ragionamenti progettuali, nell’interior design si è optato per uno stile minimale giocando sui colori primari come il bianco (per i mobili-muro e i sofffitti) e tonalità sature di grigio (per il pavimento continuo in gres porcellanato e le porte). In accordo con questo stile la scelta estetica ha delegato la struttura decorativa ad alcuni componenti, come la composizione dei volumi, l’incidenza della luce (naturale e artificiale) sulle superfici architettoniche, il rapporto tra gli elementi dinamici (porte e mobili-muro).

maison du maitre

Pubblicato il 25-01-2017
salotto di una casa storica di stile barocco

I proprietari (una giovane coppia) hanno richiesto il nostro intervento per riarredare una disabitata “maison du maitre” (casa di pregio alto borghese francese); lo scopo del nostro intervento era quello di operare sensibilmente con il forte genius loci dello spazio, ma di adeguarlo il più possibile alle esigenze dello stile di vita moderno e dal carattere internazionale dei proprietari.

Il nostro obiettivo, in questo progetto, era di creare un ambiente che avesse forti legami con le radici storica dell’edificio, ed al contempo totalmente integrato nel contemporaneo; per questo come strategia per unire e fondere assieme le forti caratteristiche dell’ambiente originale con quelle, altrettanto forti, delle richieste per il nuovo interior, abbiamo sfruttato le nostre competenze sia come architetti sia come designer, assieme ad un approccio olistico.

Il nostro approccio è stato combinare molti degli elementi esistenti con alcuni elementi puntuali moderni per creare uno spazio caratterizzato da uno stile elegante, contemporaneo ed in grado di suscitare una sensazione di esclusività. Abbiamo preservato gli elementi storici dell’appartamento (architetture, decorazioni in stucco, planimetria in linea) ai quali abbiamo aggiunto nuovo elementi funzionali (servizi igenici, cucina, impiantistica…); lo schema decorativo è stato progettatto partendo dagli schemi tipologici coevi all’abitazione, ma più che insistere sui richiami filologici abbiamo preferito intervenire proponendo un ensamble decorativo che interagisca con gli schemi storici attraverso un gioco di scale diverse, di nuove proporzioni, di contrasti, di semplici elementi grafici, di materiali tecnologici e con modalità, tecniche e finiture moderne. Il mobilio è stato strutturato come un apparato scenico dal respiro internazionale ed è composto dall’interazione tra pezzi realizzati su misura, pezzi di industrial design e alcuni di antiquariato.

casa P

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riqualificazione di un edifio energivoro con impianto di fitodepurazione per recupero acque piovane. la casa ha una faccata moderna contemporanea con tettoie in aggetto e grandi porte finestre scorrevi a tutta parete

Siamo stati incaricati di trasformare un edificio energivoro degli anni 70 per riqualificarlo con gli standard dell’alta efficienza energetica e per (seguendo le richieste della commitenza) creare una casa ad un’unica unità abitativa, ma facilmente trasformabile in un’abitazione a due unità abitative da poter essere lasciate in eredità ai figli.
Una forte volontà della proprietà era quella che l’intervento seguisse anche l’approccio della sostenibilità, quindi gli interventi di riqualificazione dovevano essere sia rivolti ad un intervento di alta efficienza energetica, sia sensibili e rispettosi della natura, come per esempio realizzare un sistema di recupero delle acque piovane, un impianto geotermico. Ulteriormente si doveva massimizzare il rapporto tra gli spazi interni ed esterni intervenendo anche sulla configurazione del giardino per realizzare un nuovo layout in continuità con gli spazi della casa.
L’edificio originale non presentava alcun elemento di qualità, per cui si è intervenuto mantenendo solo la struttura portante, sulla quale è stato inserito un nuovo involucro ad alte performances.
Per garantire all’edificio la facilità di cambiamento da una a due unità si è deciso di intervenire, nella progettazione, applicando approcci flessibili. Abbiamo usato una progettazione “soft” (Architettura Flessibile) per quanto riguarda l’impiantistica e invece una “hard” per la composizione planimetrica. Sul layout interno, l’intervento piu importante è stato fatto al piano terra realizzando uno schema open space che permette la reciproca (e differenziata) apertura o chiusura dei locali interni (cucina, salotto, ingressso, zona lounge): si è progettato un sistema di pareti scorrevoli e pivottanti che, grazie alla loro configurazione (definita di volta in volta dai proprietari), permettono sia una pianta a locale unico o a differenti vani funzionali, sia la possibilità di aprire lo spazio interno verso l’esterno e di prolungarlo verso i camminamenti e le terrazze nel giardino.
Il sistema di recupero delle acque meteoriche è stato progettato non solo per l’irrigazione del giardino, ma anche per gli sciacquoni e per l’utilizzo integrativo di alcuni elettrodomestici. Il trattamento di purificazione delle acque piovane avviene tramite un impianto di fitodepurazione a macrofite e con fosse di decantazione a flusso orizontale.

casotto r

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la casa un vecchio edificio per attrezzi ristrutturato pur mentendo lo charme tipologico dell'edificio

Il progetto consiste nella ristrutturazione di un casetta rurale per gli attrezzi del 1902. L’intervento è dovuto intervenire su una struttura composta (da ampliamenti successivi e con tecnologie differenti) per ridefinirne il volume totale e con lo scopo di trasformarlo in uno spazio contemporaneo, funzionale, confortevole caratterizzato da linee chiare e pulite.
L’edificio era composto da strutture portanti diverse, la piu vecchia in mattoni (alcuni parti in mattoni cotti al sole) e una più nuova con portali in cemento armato. A causa del budget, la maggior parte dei costi sono stati utilizzari per rendere sicura la struttra portante dell’edificio.
Lo stato di fatto presentava un edificio di dimensioni e qualità scarse e non ben integrato nel contensto naturale del giardino. Questi elementi di limite sono stati il punto di partenza della nostra progettazione per realizzare una distribuzione spaziale nuova con stanze confortevoli. Il nostro design ha teso alla riqualificazione qualitativa e tecnologica dell’edificio, ma preservando il piu possibile lo charme della tipologia rurale collinare.
L’aspetto a cui abbiamo dato maggior attenzione è stato il ristabilire il rapporto tra interno ed esterno, ridisegnando il paino terra, cambiandone il lato d’entrata e traformando alcune finestre in porte finestre. Abbiamo anche definito una suddivisione funzionale più chiara raggruppando al piano terra tutte le funzioni dell’area giorno e al primo piano quelle della zona notte.
Dal punto di vista del decoro, il nostro approccio è stato quello di combinare assieme elementi minimali, semplici e funzionali con alcuni tocchi vintage o country per definire un ambiente contemporaneo dal richiamo vernacolare. Il nostro focus per l’interior sono state le texture, che richiamano le tipologie architettoniche coeve della zona, come per esempio la scelta dei soffitti a travi in legno e una palette sui colori calce.

flex b.o.x.

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il cuore dell'appartamento la scatola magica in lamiera metallica ottonata e finitura materica delle superfici ad intonaco

La nostra esperienze sulle teorie e la pratica dell’Architettura Flessibile è stata la discriminante di scelta per la proprietaria di un appartamento di 65 mq al piano rialzato in un edificio immerso in un ampio giardino condominiale.
Le richieste della proprietaria erano quelle di avere uno spazio flessibile e raffinato che permettesse la possibilità di variare la configurazione spaziale non solo del primo layout (uno spazio per il lavoro e uno spazio di abitazione), ma anche nel futuro. La struttura dell’appartamento doveva pure incorporare la possibilità di poter realizzare nuovi spazi (nuove stanze) e nuove tecnologie (impianti…) per adeguarsi alle necessità variate della sua futura vita (single, sposata, divorziata, con figli…), ma doveva anche prevedere la possibilità di poter adibire l’appartamento ad usi completamente diversi.
La strategia di intervento è venuta fuori chiaramente dopo aver intrapreso lunghe e approfondite chiaccherate con la proprietaria sulle sue necessità e sulla visione del suo futuro. La progettazione ha teso alla realizzazione di uno spazio polifunzionale con nessuna definizione fruizionale specifica se non quella intrinseca della modifica. Lo spazio è stato strutturato attorno ad un nucleo centrale dove tutta l’impiantistica fissa è stata allocata. Questo nucleo è una scatola magica le cui pareti, grazie a sistemi di scorrimento e pivottaggio, penetrano nel volume dell’appartamento definendo e creando nuovi spazi d’uso capaci di alloggiare le nuove funzioni richieste. Lo spazio centrale, data la sua posizione, permette di scomporre lo spazio intero in volumi modulari; grazie a ciò si ha una infinita possibilità di configurazioni planimetriche.
Per assicurare il pieno rispecchiamento delle richieste della committenza, abbiamo usato un modus operandi olistico correlato con l’approccio “Soft” dell’Architettura Flessibile e abbiamo lavorato molto in fase progettuale; questo ha assicurato che il progetto realizzato avesse quelle caratteristiche e quelle strategie spaziali, strutturali e tecnologiche intrinseche per poter garantire all’appartamento un elevato livello di modificabilità al fine di rispondere al meglio a nuovi e futuri parametri d’uso. Tutto ciò ha comportato uno spazio assolutamente resiliente all’obsolescenza proprio per questa sua elevata capacità di adeguarsi a divergenti e diversificati livelli di uso, di fruizione, di configurazione.
La chiave progettuale innovativa è stata mantenuta anche per quanto riguarda l’interior design. Si è deciso di utilizzare, sempre in maniera non convenzionale, un’ampia e ricca rosa di materiali e colori: pavimentazione in microtopping e parquet in massello di noce, setti scorrevoli a tutta altezza in metallo ottonato e vetro opalino, una ricca gamma di colori intensi e finiture raffinate. i mobili integrati nella struttura perimetrale dell’appartamento permettono di ingrandire visualmente lo spazio globale dell’appartamento stesso attraverso un gioco di elementi riflessivi e opachi, di corpi in aggetto ed in “sfondato”.

appartamento SBR

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bagno con vasca incassata e mobile lavello appeso. il pavimento è in mosaico

La proprietà ci ha chiesto di ristrutturare l’appartamento degli anni 70 (inadeguato alle proprie necessità), per realizzare un ambiente caratterizzato da uno spazio centrale unico senza una rigida suddivisione funzionale ed evitare, nel nuovo layout, i corridoi. Le richieste erano di creare uno spazio aperto senza elementi divisori, ma con una ben distinta suddivisione tra zone notte, giorno e vani di servizio.
Il nostro progetto ha creato un ampio ambiente centrale, che ricopre la maggior parte dello spazio dell’unità immobiliare, al quale e dal quale si connettono ogni singola unità dell’appartamento. Lo spazio centrale è composto da una serie di aree interconnesse e di forma rettangolare; questa composizione permette l’utilizzo dell’ambiente sia come aree con funzioni diversificate, sia come insieme omogeneo, senza mai perderne la percezione di locale unitario. Per creare un legame tra i mobili di stile eclettico della proprietà, è stata data grande attenzione allo studio dell’apparato decorativo e soprattutto al trattamento delle finiture attraverso la tecnica glicee (tecnica di stampa su pareti) con elementi decorativi che si ispirano a modelli classici, ma interpretati in chiave attuale

appartamento VDC

Pubblicato il 24-01-2017

Il cliente ci ha commissionato la ristrutturazione di un appartamento che già era stato soggetto di riqualificazione durante la fine degli anni 90. Il nostro progetto ha realizzato i desideri del committente: quelli di avere uno spazio inondato di luce adeguandosi alle nuove necessità sia funzionali, sia distributive del proprietario. La nostra progettazione ha creato uno spazio fluido in grado di permetterne, durante la giornata e a seconda delle necessità della proprietà, un utilizzo sia come open space, sia come aree funzionali diversificate.
A causa della tipologia dell’edificio, la pianta si è composta come due ali che abbracciano uno spazio “open” centrale. La divisione poli-funzionale tra queste aree non è fissa e funziona come spazio contenitore. Porte-pareti scorrevoli a tutta altezza, armadi apribili, spazi funzionali, trattamento delle superfici sono le strategie che permettono di realizzare una configurazione spaziale liquida. Il senso di apertura e di libertà visuale è stato la chiave compositiva sottesa a tutte le scelte progettuali.
La scelta del colore è caduta sulla pigmentazione calda, terrea e naturale del color micete, perché è tenue a sufficienza per essere una base neutra, ma ricca per creare suggestioni in ogni singolo ambiente. Allo scopo di definire uno schema sensoriale che desse, allo stile minimal dell’appartamento, un’atmosfera omogenea, ma mai uguale o banale, in ogni vano dell’appartamento, questa tinta laccata opaca è stata abbinata a differenti elementi materici e a diversi materiali, come per esempio il legno decapato, il metallo e tessuti naturali.

ufficio CT

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Siamo stati contattati da un azienda che stava riqualificandosi a livello di immagine e voleva che questa sua sua nuova immagine trasparisse anche a livello dell’interior design nella propria sede cittadina.
Il primo scopo, che ci siamo prefissati nella progettazione degli interni, è stato quello di ripensare e rivedere, attraverso una nuova concezione, gli spazi di lavoro. L’agenzia era composta da persone dinamiche, trendy, devote al proprio lavoro e ai propri clienti. Proprio queste caratteristiche sono stati i nostri punti di partenza per rivedere e rompere i rigidi schemi degli edifici ad ufficio; il nostro intento è stato di destrutturare la classica conformazione dell’uffico aziendale in favore di spazi con aree di lavoro che avessero connotazioni più familiari.
La composizione spaziale si organizza attorno a spazi mutlifunzionali che permettono di configurare una varietà di aree a destinazione plurima e che possono essere utilizzate per molti scopi: da zone di lavoro a zone di incontro con i clienti. Gli spazi per la reception, il bar, le postazioni lavoro, gli angoli relax si susseguono uno dopo l’altro senza un ordine gerarchico proprio con lo scopo di creare un ambiente che abbia un impatto positivo sia sulla produttività sia sulla qualità e sul benessere (emotivo) dei lavoratori.
Per quanto riguarda lo schema decorativo dell’interior design, diversamente dalle caratteristiche della distribuzione spaziale secondo schemi non formali e rilassati, abbiamo deciso di usare uno schema formale, ma famigliare puntando sulle finiture e sui dettagli per la sua definizione. La scelta di un ricco e vario vocabolario di materiali permette all’ambienete di configurarsi al contempo come prestigioso ma accogliente, quasi famigliare. Per definire un vario, personalizzato e stimolante ambiente di lavoro i colori, i modelli decorativi, i materiali sono stati abbinati secondo modalità non convenzionali: materiali rigidi con materiali morbidi, texture ricche del marmo collegate con tessuti dalle trame rustiche, legni non pregio con bronzo patinato, una palette dai colori forti, ma con tonalità leggere.

appartamento mpf

Pubblicato il 22-07-2015

La richiesta dei committenti era quella di ristrutturare gli spazi comuni dell’appartamento per realizzare sia uno spazio cucina ampio e confortevole che potesse essere integrazione e continuazione del salone sia un’area studio di pertinenza dei proprietari ed implementare il più possibile gli spazi a libreria. Per quanto concerne l’intervento di interior design le richieste erano ben chiare: i nuovi interventi (soprattutto la cucina) dovevamo caratterizzarsi da un design moderno dalle linee pure , ma l’apparato decorativo finale dell’appartamento doveva integrare, senza alterarne, lo stile originario caratterizzato da mobili d’antiquariato.

plage exagone

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La struttura è costituita da otto portali con sull’estradosso una capriata a colmo disassato; l’irrigidimento è ottenuto mediante una trave di bordo continua; all’intradosso della catena una tela di tessuto-non tessuto permeabile permette la creazione di una controsoffittatura ventilata per evitare il surriscaldamento nelle ore più calde dato che la localizzazione non gode di ottima ventilazione naturale. La struttura, al fine di essere smontabile, è in profilati di acciaio rivestiti di legno Cipo (materiali scelti per le loro caratteristiche fisico-meccaniche). L’intera struttura scarica su una platea armata.
Per il design, a causa della pressante concorrenza con gli altri stabilimenti balneari, l’idea è stata quella di connotare l’ambiente con uno stile in opposizione a quello della concorrenza; si è optato quindi per uno stile moderno, minimale, dai toni accoglienti, con elementi di decoro high tech.

edificio uffici

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Un’agenzia di webmaster specializzata in progettazione web, design, arte e grafica ci ha chiesto la progettazione di un edificio iconico per la loro nuova sede. Ulteriori richieste riguardavano la tipologia, il dimensionamento degli ambienti e l’intercomunicabilità tra loro. L’interno dell’edificio doveva essere confortevole e seguire le ultime teorie sul’influenza psicologica degli ambienti lavorativi. Il lotto si situa in zona periferica ed è inserito tra un parco pubblico e una zona residenziale, in prossimità dell’accesso alla tangenziale. L’idea progettuale è quella dei Portali (web, architettonici,..). L’edificio su un terrapieno si costituisce come teoria di portali di pietra intramezzati da pareti vetrate a telaio invisibile. L’orientamento segue quello cardinale e le ampie finestrature permettono una ottimale illuminazione naturale e la fruizione visiva del parco. Una serra climatica a sud permette di sfruttare il riscaldamento solare d’inverno e le particolari strategie di oscuramento proteggono gli ambienti lavorativi dal surriscaldamento estivo. Ulteriori accortezze bioclimatiche e progettuali, realizzano un edificio ecosostenibile.

case a schiera aia

Pubblicato il 21-07-2015

Allo studio è stato richiesto il progetto per la realizzazione di cinque unità immobiliari secondo la tipologia delle case a schiera, in una zona rurale e con vincoli urbanistici particolari .
L’idea progettuale, in considerazione dell’esposizione ottimale del lotto, è stata quella di non seguire lo sviluppo lineare, ma disassare le singole unità abitative così che ognuna fruisca del massimo irraggiamento solare evitando, al contempo, il vis-à-vis. Lo studio volumetrico, specialmente del piano terra, è stato determinato dal garantire alla maggior volumetria possibile l’illuminazione e il riscaldamento naturale degli ambienti nel periodo invernale.
Per riprendere la tipologia degli agglomerati rurali locali, i fronti degli edifici e le loro altezze sono stati disassati e diversificati; i materiali (paramano a vista, oscuramenti in tavolati lignei,…) sono gli stessi delle costruzioni circostanti. Il layout delle unità immobiliari richiama la planimetria delle cascine del territorio riproponendo in chiave moderna ed ecologica lo spazio aia.

flessibilità _study case

Pubblicato il 17-07-2015

Questo progetto è un case study, elaborato in ambito universitario (politecnico di Torino, facoltà di Architettura), finalizzato, attraverso un approccio inedito, alla ricerca di un nuovo modello abitativo in grado di mantenere, quanto più elevata possibile nel tempo, la capacità dello spazio progettato di soddisfare le necessità di un’utenza i cui caratteri ed esigenze mutano nel tempo e nei modi. Al fine di avere un’applicabilità il più ampia possibile il case study si è concentrato sul caso emblematico di un edificio a destinazione mista, che insiste su un lotto di piccole e irregolari dimensioni, in un particolare contesto urbano non omogeneo stilisticamente, ma fortemente connotato a livello storico, orografico, ambientale. Il progetto è un progetto di architettura flessibile.
Il centro di attenzione è stato posto nello studiare il “meccanismo” che permetta agli ambienti la maggior flessibilità possibile. Non esistono tamponature stabili, sostituite da “elementi filtranti” (contenitori) che, grazie alla loro struttura (modulare e ricomponibile), permettono di aprire, chiudere, modificare o creare nuovi layout all’interno della stessa unità abitativa senza interventi murari. Il tema della continuità spaziale è stato mantenuto, anche a livello compositivo, all’interno dello stesso edificio al fine di creare spazi dinamici, interagenti tra loro, in cui le varie distribuzioni di pianta possono integrarsi e fluire una nell’altra attraverso delle “pelli” non opache e apribili; quelle nei versanti sud, creano poi una serra bioclimatica che permette da un lato di sfruttare le risorse rinnovabili come fonte di condizionamento interno e dall’altro di creare uno spazio di sviluppo esterno dell’unità abitativa. Gli spazi per gli impianti sono stati progettati in maniera implementabile. L’idea progettuale è quella del GIARDINO SEGRETO: un luogo introverso, naturale e solare, protetto da un muro di cinta che diventa filtro e separatore tra la componente esterna (la città, l’estraneità) e quella interna (lo spazio del vivere personale, il privato, l’intimità).

shoa’ memorial

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CHI HA FATTO IL CAMMINO DELLA CONOSCENZA E’ DIVENTATO UN UOMO GIUSTO
la nostra crescita evolutiva, sia come individui sia come collettività, è basata sulle esperienze che facciamo; ciò che viviamo ci segna, ci tocca, ci lascia tracce che, se non dimenticate, sedimentando in noi e formano la nostra conoscenza. Il memoriale vuole quindi essere un momento d’esperienza sia come “zakhòr” sia per chi, per cultura, religione, epoca od eta’, non ha avuto esperienza personale della shoah, sia per chi può metaforicamente, averne un’esperienza. I sentimenti di alienazione, di perdita di ogni sicurezza, di perdita di ogni riferimento certo, di sofferenza, vissuti dai deportati sono esperienze soggettive, ma se espressi simbolicamente possono diventare un percorso condivisibile e comune a tutto il genere umano. attraverso questo percorso l’uomo acquisisce in se stesso, tramite contatto diretto, ciò che è stato vissuto da altri. Da questa esperienza nascono domande, ragionamenti che gli permettono di accrescere la propira conoscenza e diventare più saggio e giusto. Il memoriale vuole simboleggiare l’esperienza del cammino d’ascesi verso la giustizia (dio) che l’uomo compie, obbligato attraverso le costrizioni, gli ostacoli.
Il monumento è una scala senza regole e norme, costellata da “inciampi”, che conduce il passante, dal suo mondo “di default” (i gradini dell’attuale piazza), attraverso un percorso che sovverte l’ordine strutturale e naturale del costruire e che crea una sensazione costrittiva di incertezza, di disagio, fino ad arrivare ad un terrazza panoramica dove avere una prospettiva diversa e riconoscere la bellezza del creato sia divino sia umano. Il passante, salendo la scala (a forma triangolo scaleno), si troverà in un percorso accidentato ne’ facile ne’ chiaro: i gradini di altezze, forma, inclinazione diversa ruotano tra loro di un angolo di 6 gradi e sono raggruppati in 10 gruppi di 7 gradini. Dall’interno della scala spuntano elementi giganti, come delle spine, che rendono più costrittivo opprimente il percorso di salita e suddividono lo spazio in 3 possibili percorsi verticali e 22 collegamenti trasversali. Solo l’ultimo gruppo di gradini, regolare e senza spine, della scala permetterà l’accesso alla terrazza panoramica (a forma di triangolo equilatero) da cui si può contemplare la Bellezza nel creato umano . A differenza della salita dalla terrazza panoramica si avrà una consapevolezza diversa della scala (mondo) che permetterà di riconoscervi al suo interno il corretto percorso (di discesa, formato da gradini ergonomici). Le forme e i numeri che danno composizione alla scala sono forme e numerologie fortemente simbolici della cultura ebraica, ma la loro valenza è riscontrabile, pressoché inalterata, anche in moltissime altre culture.
La scala avrà struttura in carpenteria metallica; l’interno della scala sarà rivestito in corten sia per il suo richiamo al colore del sangue rappreso e ruggine, sia per le sue specifiche di facile manutentività. Le pareti esterne della scala riprenderanno i colori, dimensioni e materiali del sito per “integrarsi” con esso e per meglio nascondere cosa succede al suo interno, in modo tale che solo quando si e’ dentro la scala si ha la vera conoscenza di cosa succede, mentre all’esterno tutto sembra normale.

appartamento mt

Pubblicato il 27-04-2014

Il proprietario ha richiesto il nostro intervento (progettazione e interior design) per recuperare il sottotetto dell’abitazione rendendolo unità abitativa autonoma. Il layout d’insieme era vincolato dalla scala di accesso centrale all’unità. Planimetricamente si è intervenuti con poche modifiche, tecnicamente invece si è intervenuto sulla coibentazione perimetrale e si sono adeguate le volumetrie alle normative vigenti. Per l’arredamento, su richiesta del committente si è scelto uno stile eclettico-contemporaneo in cui elementi classici originari convivono con elementi di design moderno. Particola attenzione è stata data alle finiture parietali, utilizzando sia materiali sia tecniche storiche, per ottenere colorimetrie e ambienti intensi e profondi. Le armadiature sono state realizzate su misura e in continuità muraria; la scelta dei materiali ha privilegiato esclusivamente quelli naturali e tattili (legni nazionali, velluti, pelle, foglia d’oro…) richiamando suggestione e atmosfere tipiche delle tipologie abitative e ambientali della collina circostante.

Cà fioma

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Per questa cascina del 1906 lo studio è stato contattato una prima volta, nel 1986, per ristrutturare l’edificio secondo le necessità di una famiglia allargata, e nuovamente nel 2004, dallo stesso committente, per riadeguarlo alla nuova struttura famigliare mononucleare, intervenendo anche con un progetto di interior design che interagisse con gli arredi (design anni 70 e XIXsc) e le collezioni presenti. Data l’ecletticità e la varietà dell’insieme, al fine di dare unitarietà ambientale, si è intervenuto con un approccio trasversale, coniugando le teorie espositive con le tecniche compositive dell’arte materica, al fine di ottenere una sensazione di naturalità dell’arredo e mantenere la richiesta di una apparente minimizzazione dell’intervento. Il centro del progetto è stato l’utilizzo delle superfici che, caratterizzate dalla cura del dettaglio e dell’artigianalità manuale storica, diventano lo sfondo plastico per le collezioni. Colori, tecniche e materiali sono stati scelti filologicamente in relazione agli elementi a cui dovevano fare da supporto. Il layout è stato ripreso per adeguare le aree notte, non più sfruttate, in locali complementari all’area giorno (biblioteca, studio,..) e creare nel cuore della casa lo spazio dell’accogliere e dello stare insieme; gli ambiti privati dei componenti familiari sono stati riposizionati nelle aree laterali.

villa beati natta

Pubblicato il 24-02-2014

ristrutturazione e trasformazione d’uso di un edificio tradizionale valdostano del 1930. L’intervento ha interessato il rifacimento totale delle coperture, il consolidamento delle strutture perimetrali e la ridistribuzione interna con la realizzazione di 9 aule scolastiche, una sala professori, un locale presidenza,due laboratori ed una sala biblioteca. Gli impianti termici, idrici, elettrici ed i servizi igienici sono stati realizzati ex novo in ottemperanza alla normativa vigente. L’intervento progettuale ha interessato anche l’area esterna con nuova recinzione perimetrale, pavimentazione di accesso , realizzazione di parco giochi con attrezzature ludiche , piantumazione arborea con essenze ad alto fusto e rifacimento manto verde a prato.

appartamento RUS

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La volontà del cliente era quella di ricreare il più possibile la fastosità e lo stile della sua madrepatria (la Russia). La replica degli stilemi tradizionali della “Russia zarista” in scala adeguata alle dimensioni ridotte dell’appartamento sarebbe risultata retorica e banale, per cui, dopo discussioni, col cliente si è scelto di abbandonare l’impianto decorativo tradizionale, ma puntare su un approccio evocativo, in cui la grandeur trasparisse dal sapiente uso di materiali rari, dalla realizzazione su misura e dall’utilizzo delle più moderne tecnologie. Marmi, pellami, pannellature oled, arredi progettati appositamente, specchi in acciaio, sete e velluti creano un insieme di richiami e rimandi per la realizzazione di un ambiente ricercato e unico.

Teatro Alfa

Pubblicato il 23-01-2014

Il locale di 700 mq. di superficie, situato al piano terreno sottostante l’edificio religioso della parrocchia di Nostra Signora del Santissimo Sacramento , è una costruzione in calcestruzzo armato risalente al 1920. Inizialmente adibito a teatrino parrocchiale con capienza complessiva di 350 posti ( 250 in platea e 100 in galleria), nel dopoguerra ha subito modifiche per essere trasformato in sala cinematografica e come tale ha funzionato fino al 1965. Dismesso nel 1966 la volumetria è rimasta abbandonata ed ha subito un forte degrado. Il progetto di ristrutturazione completa ha interessato l’intero lotto adeguandolo alle normative di sicurezza e di agibilità in vigore. Le opere strutturali hanno eliminato la galleria (non agibile per la mancanza di uscite di sicurezza) , ridotto la capienza della platea a 200 posti, isolato acusticamente la sala con controsoffittatura e rivestimenti perimetrali interni fonoassorbenti, realizzate le aperture per le nuove uscite di sicurezza a norma, rifatti il foyer e gli ingressi rendendoli autonomi rispetto al sovrastante edificio, realizzati nuovi servizi igienici, rifatto il palcoscenico e le strutture teatrali necessarie (camerini, spogliatoi, servizi ed accessi autonomi per gli attori), rifatti completamente gli impianti elettrici, idrici, termici e di ricambi aria. Dotato di impianto sprinkel e di tutte le autorizzazioni prefettizie inerenti la sicurezza riguardanti le poltroncine, il sipario, i rivestimenti e gli arredi , il teatro ALFA ha ottenuto l’agibilità nel 1992 ed è attualmente in funzione.

lobby m.do.c

Pubblicato il 13-11-2013

Lo studio è stato chiamato a disegnare la lobby per uno studio medico. L’intervento si è finalizzato a creare uno spazio di attesa confortevole, accogliente e contemporaneo . La nostra idea è stata di realizzare uno spazio aperto in cui la luce passante permettesse di illuminare il corridoio normalmente irradiato artificialmente. Compositivamente si è scelto di riprendere gli schemi rassicuranti e confortevoli dell’abitare; gli elementi seduta non sono messi in continuità, ma sono calcolati e distribuiti secondo le teorie della prossemica al fine di creare degli spazi di pertinenza specifici, evitando la realizzazione di uno spazio asettico e anonimo. Si sono scelti materiali e colori naturali, texture materiche morbide e volumi accoglienti per creare un’atmosfera serena e rassicurante.

casa pieds dans l’eau

Pubblicato il 11-11-2013

I proprietari sognavano un lotto a bordo mare su cui realizzare la desiderata una casa pieds dans l’eau, poi quando hanno visto l’attuale lotto si sono innamorati della posizione, della vista, dell’ambiente naturale e lo hanno scelto. Il progetto ha voluto realizzare il loro sogno nel contesto amato. L’idea è quella di una casa estroversa in cui la sensazione fosse quella di vivere nella natura avendo i piedi dentro l’acqua. L’elemento centrale del progetto è la piscina perimetrale che circonda la casa dando l’impressione che la casa sia costruita sull’acqua. Per esaudire i desideri dei committenti di realizzare un’abitazione ecosostenibile, la piscina è stata progettata come un biolago con sistema di fitodepurazione a flusso verticale con idrofite. L’edificio è stato costruito utilizzando soltanto materiali ecocompatibili di ultima generazione e per la progettazione dell’abitazione si sono applicati i principi dell’architettura sostestenibile realizzando un’abitazione  con consumo medio annuo inferiore ai 40KWh

cottage D.M.

Pubblicato il 30-09-2013

L’intervento richiesto dal proprietario è stato quello di un drastico cambiamento dello stato di rilievo. A livello compositivo si è aumentato il sedime abitativo dell’abitazione, degli anni 50 e di 55 mq, inserendo due sale da bagno confortevoli e ampliando l’area giorno con una nuova struttura per la cucina, aperta sul salone e ad esso integrata. A livello strutturale gli interventi di ampliamento sono stati realizzati in continuità tecnica con l’edificio originale (cls+a e murature). I serramenti, per ottemperare i desiderata del cliente (annullare la sensazione tra il dentro e il fuori) sono stati realizzati su misura, massimizzando le campiture vetrate. L’area esterna è stata adeguata per realizzare uno spazio all’aperto in continuità con il salone e arricchita da aree a fruizione differenziata per ottenere il migliore godimento della vita in plein-air (dependance, gazebo, doccia all’italiana,capanno per attrezzi…) Stilisticamente: si è abbandonato lo stile provenzale, per uno stile contemporaneo e intramontabile. L’interior design ha privilegiato forme squadrate, senza marcati richiami stilistici, e materiali naturali; i colori sono ispirati alle tinte originali dei materiali; i tessuti privilegiano i lini non tinti, tessuti artigianalmente. I mobili cucina, epurati da ogni riferimento allo stilema tipico delle cucine, sono stati progettati su misura per integrarsi nel salone e relazionarsi con l’arredamento.

appartamento ch.o.ud

Pubblicato il 07-09-2013

I committenti volevano riarredare un loft realizzato in un antico magazzino mercantile (XVIIsc) in un appartamento contemporaneo, dove l’elemento generatore fosse la materia. L’interior design ha puntato tutto sull’utilizzo di materiali grezzi in cui le caratteristiche tecniche e strutturali divengano la texture decorativa dell’appartamento. Mobili di design italiano dalle forme primarie e un sapiente progetto illuminotecnico completano l’arredamento.

maison du pay

Pubblicato il 19-07-2013

I committenti avevano acquistato due piccoli cottages adiacenti e inseriti all’interno della struttura urbana del villaggio; la loro volontà era di riunire le due unità immobiliari per realizzare una dimora che permettesse soggiorni piacevoli nei periodi estivi. Data la planimetria disomogenea, composta dai cottages e da cabanons per attrezzi e di servizio, l’idea progettuale è stata quella di “borgo dentro il borgo”: mantenere e ristrutturare i cabanons cosi da realizzare, entrando nel lotto, l’idea di essere dentro un piccolo quartiere del paese. I due cottages vengono uniti abbattendo la parete divisoria creando cosi uno spazio giorno sufficientemente ampio per ricevere; i cabanons divengono le dependances per le camere degli ospiti e padiglioni di servizio (alla piscina e garage). Il giardino sud, il più ampio dei due, permette la realizzazione di una piscina e un’area barbecue. La ristrutturazione ha mantenuto le caratteristiche provenzali e ha usato materiali e strutture tipiche dell’architettura locale.

casa b

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Da una prima richiesta di un intervento di landscape, l’incarico si è ampliato, successivamente, con un progetto di’interior design per garantire la continuità stilistica tra interno ed esterno. Le richieste erano di trasformare il giardino e lo stile della casa per creare uno spazio moderno e contemporaneo, realizzando sull’esiguo lotto una piscina, uno spazio solarium, uno di relax e “une terrace”privata per gli ospiti; i vincoli paesaggistici vietavano di alterare lo stato di fatto della casa. La progettazione ha sviluppato al massimo gli spazi, realizzando una piscina lineare sfruttando la maggior lunghezza perimetrale; questo ha permesso di ottenere superficie per inserire, in continuità, una spa. Una parete a cascata amplia visivamente lo spazio d’acqua integrando la zona relax. Siepi perimetrali di forme, altezza ed essenze differenti danno profondità al giardino. Per creare uno stile moderno su di una architettura tradizionale, senza intervenire strutturalmente, si è deciso di agire sul colore delle facciate scegliendone uno di carattere e contemporaneo, e che avesse anche la funzione di trait d’union tra il verde del giardino e lo stile originario della casa. Per l’interior design le scelte hanno privilegiato un design essenziale che acquista rilievo grazie all’attento accostamento tra alcuni richiami provenzali originali e nuovi arredi di ricercata semplicità. La palette dai colori neutri e naturali insieme ad elementi decorativi di richiamo etnico tipizzano l’ambiente con un impronta personalizzata di sottesa raffinatezza.

salle d’eau

Pubblicato il 18-07-2013

Rifacimento di una sala da bagno in abitazione privata. Le richieste della proprietaria erano di realizzare uno spazio di ”purezza” dove potersi dedicare a sè e al proprio corpo, con vasca idromassaggio ed ampia doccia. La scelta è stata di creare un ambiente nature, scegliendo elementi dalle forme primarie e minimali, materiali di alta prestigio e una realizzazione sartoriale. Alcuni accenti decorativi sono stati introdotti per personalizzare l’ambiente secondo i desiderata della cliente.

lounge a champagne

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La richiesta dei committenti era trasformare il secondo lounge bar dell’hotel in un locale d’intrattenimento notturno per una clientela internazionale. L’ambiente avrebbe dovuto avere una divisione diversificata degli spazi e uno stile fashion-glam di respiro internazionale. Il tema del locale è lo “champagne”, declinandolo in tutte le sua valenze(fisiche ed emotive). Per quanto riguarda l’area bar si è scelto di realizzare un ambiente che richiamasse il “pèrlage” dai toni dorati e luminosi con superfici traslucide e pregiate. Nell’area di accoglienza teche di cristallo, moderne “pupitres”, con bottiglie millesimate, indirizzano la clientela all’esperienza del locale. L’area degustazione,”le dosage” , è raccolta in salottini sulla terrazza a picco sulla baia; si caratterizza per le sete e gli arredi artigianali e per le luci soffuse. I privè, richiamano l’idea del “sabrage” , hanno finiture marmoree italiane e imbottiti capitonnè in pelle, sono avvolti da pregiati tendaggi, attraverso cui filtra la luce, per un ambiente intimo e protetto da sguardi estranei.

appartamento b

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Quando, prima dell’acquisto, col proprietario, abbiamo visitato l’appartamento, ci siamo innamorati delle magnifiche viste sulla piazza del casinò e sul golfo; la miglior fruizione possibile di tali valori è stato l’obbiettivo dell’interior design. Le richieste erano di creare un ambiente sobrio e dalle linee pulite, caratterizzato da una confortevole intimità e da una palette di colori naturali. Il mare è l’ispirazione per la coloritura muraria, mentre gli imbottiti richiamano i colori tenui della terra. Arredi dalle forme semplici, materiali naturali, il saper fare del territorio, insieme a un’attenzione meticolosa alle proporzioni armoniche delle parti e all’interazione tra elementi bidimensionali e tridimensionali sono stati gli strumenti per definire un ambiente accogliente e soffuso teso sul panorama.

appartamento a

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La realizzazione ha posto una sfida ardua a causa dei forti vincoli e dei limiti d’azione imposti. Non si poteva intervenire strutturalmente sullo stato attuale, ma solo sulle finiture e l’arredamento in una tempistica che non superasse i due mesi. Il cliente voleva un ambiente importante e cosmopolita in cui inserire alcuni pezzi della sua collezione di oggetti etnici. Colori ricchi e saturi, materiali ricercati e di pregio, realizzazioni artigianali italiane e proporzioni a scale differenti, insieme ad alcuni elementi focalizzanti sono i parametri progettuali per l’interior design dell’appartamento.

appartamento F.R.

Pubblicato il 17-07-2013

Il proprietario del bilocale in centro città ci ha contattati per migliorare la disposizione interna e realizzare un ambiente confortevole che permettesse di ospitare cene formali senza ridurre lo spazio del ricevere. Si è intervenuti sulla composizione planimetrica originaria sfruttando gli spazi connettivi per i servizi tecnologici più specificatamente monofunzionali, lasciando così la maggior parte dello spazio per l’ospitare. Si è scelto di realizzare su misura arredi trasformabili, in grado di adeguarsi alle necessità del ricevere. La palette declinata sui toni scuri e del nero e le forme geometriche dell’arredo richiamano ad uno spazio maschile in cui materiali pregiati, finiture artigianali, textures a forte valenza materica, insieme a un ricercato studio illuminotecnico realizzano un ambiente sofisticato e di respiro internazionale.

vigna zo

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Gli eredi di questa vigna (vigna è una tipologia edilizia locale di abitazione residenziale tipica che si è sviluppata tra il XVI e il XVII sc sulla collina di Torino), sottoposta a vincoli ambientali e artistici, ci hanno contattato una prima volta nel 1999 (dopo la sua suddivisione in appartamenti) per ristrutturare l’ultimo piano e il sottotetto al fine di ridistribuirli in due appartamenti di rappresentanza per i proprietari e un atelier d’artista; una seconda volta nel 2004 per risistemare le parti comuni, creare un’autorimessa interrata, realizzare una zona piscina con annesse dependances ed una serra. Per quanto riguarda le parti comuni si sono ripresi, in chiave contemporanea, gli stilemi architettonici tipici della vigna. I materiali sono in continuità formale e filologica con quelli esistenti. Gli schemi dei padiglioni del Belvedere sono stati applicati per le dépendances di contorno alla piscina e la stessa riprende le forme delle peschiere. I forti dislivelli orografici sono stati livellati e trasformati in scalinate e terrazzamenti che richiamano gli artefatti dei giardini all’italiana. Per il layout interno, si è scelto di riprendere l’approccio scenografico tipico dell’architettura barocca demandando agli spazi connettivi la realizzazione delle prospettive visuali e gli sfondati spaziali diversificati.
Per richiesta dei proprietari non si sono inserite le foto della realizzazione.

ufficio f.t.

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Questo intervento si è sviluppato all’interno di un edificio industriale per realizzare spazi funzionali allo svolgimento dell’attività commerciale-finanziaria. Le richieste erano, da un punto di vista funzionale, di realizzare degli ambienti di lavoro isolati per singole equipe, ma che alla necessità potessero aprirsi per permettere a più equipe di lavorare insieme senza dislocare le loro postazioni di lavoro. Lo stile avrebbe dovuto suggerire visivamente il carattere della ditta composta soprattutto da personale giovane ma altamente qualificato con un background internazionale. Compositivamente si è deciso di mantenere la struttura a pilastri dell’edificio industriale e non realizzare tamponature murarie; gli spazi sono definiti da armadiature (a tutt’altezza e a doppia apertura) e da quinte mobili. Un corridoio centrale permette la connessione tra le parti quando il lavoro è diviso in singole equipe. Per l’interior design si è scelto uno stile minimale e formale su forme rigide e squadrate dai toni grigi e scuri, ma con elementi lignei di contrasto che ne riducano l’impatto in favore di un approccio più giovanile e personale.

ufficio brx

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Uno studio legale specializzato in legislazione europea ci ha chiesto di intervenire sulla planimetria esistente al fine di renderla più funzionale e di realizzare l’interior design delle parti comuni e di rappresentanza. La scelta per il layout è stata quella di progettare un asse connettivo centrale da cui si accede agli spazi dell’ufficio con una suddivisione tra rappresentanza e servizio. L’asse-corridoio si presenta come uno spazio evocativo, in cui i tomi legislativi contemporanei e antichi (collezione dello studio) diventano le pareti, la struttura e l’accesso agli uffici dello studio. Per l’interior (come richiamo all’attività dello studio) si è voluto creare uno stile glocal per fondere in un respiro universale l’origine fiamminga e la città di appartenenza dello studio stesso. Si sono usati colorimetrie e materiali ispirati all’arte fiamminga e arredi personalizzati di design belga contemporaneo integrati da elementi di design internazionale. Nell’apparato decorativo si è optato per un approccio materico, dove sono i materiali e le loro peculiarità a strutturare e creare texture e finiture.

studiò cns

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La proprietaria voleva risistemare e ri-arredare uno studiò utilizzato per le vacanze. Le richieste erano di creare un bagno all’italiana, una toilette alla francese, un’area notte separata con accesso diretto al bagno e un disimpegno d’ingresso. L’idea progettuale si sviluppa di pari passo con quella dell’interior design elaborando l’idea della scatola: uno spazio intimo (il bagno e la toilette, nella parte cieca dell’unità immobiliare), attorno a cui si sviluppa lo spazio dell’abitare. Superfici a riflessione diversificata permettono di dilatare e separare l’esiguo spazio dello studiò creando l’illusione di successione prospettica degli ambienti. Le finiture superficiali artigianali e gli arredi su misura intervengono per dare uno status abitativo di grande impatto.

studiò bru

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L’intervento su questo studiò è stato finalizzato a creare un ambiente confortevole e pratico in cui il proprietario possa risiedere sia saltuariamente (durante la sua permanenza alla corte europea) sia per soggiorni prolungati senza avere l’impressione di essere in una camera d’albergo. Il layout interno è stato trasformato, realizzando un ambiente unico suddiviso in aree funzionali integrate. Il bagno, declinato in area benessere e ampliato nella sua dimensione, può essere separato o relazionato all’ambiente tramite elementi scorrevoli; la toilette è alla francese. L’area cucina, progettata su misura, è a scomparsa. Per ottimizzare lo spazio le pareti diventano elementi contenitori. Per esaltare le volumetrie i colori scelti sono chiari e neutri spaziando nella gamma delle tonalità grigie; l’impiego di materiali naturali e tattili garantisce un ambiente gradevole e personale. Gli elementi decorativi riprendono gli hobby del proprietario.

pied a terre

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Una giovane coppia collezionista d’arte contemporanea e di design ci ha contattati per ridisegnare l’interno di un piccolo appartamento, al fine di realizzare un pied-a-terre caratterizzato da alcuni pezzi della loro collezione.
L’idea di base dell’arredamento parte proprio da un opera pittorica che i proprietari volevano sistemare nell’appartamento. Lo stile grunge e materico del quadro ha ispirato l’atmosfera dell’intero ambiente, in cui i materiali sono stati volutamente lasciati “incompiuti”, i trattamenti superficiali “brutali” e le forme degli arredi sono volumi primari e forti. I colori riprendono quelli naturali e originali dei materiali vissuti e usurati, a parte nella zona di cornice al quadro in cui, per mettere l’opera maggiormente in risalto, si sono usate colorimetrie complementari alla stessa.

la loca

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Le richieste dei committenti erano quelle di ristrutturare l’edificio adibendolo a vineria, caratterizzata da ambienti con atmosfera soffusa e accogliente.
L’edificio, abbandonato da 20 anni, era costituito da diverse piccole parti con tipologie edilizie diverse erette in periodi successivi. Strutturalmente presentava problemi statici di insieme, solai e tetti in pessime condizioni e disomogeneità strutturali (orizzontale, verticale) tra le parti. L’intervento inizialmente è stato finalizzato a risanare le mancanze strutturali e a sostituire le parti non più efficienti stabilendo un insieme collaborante e strutturalmente corretto. Sono stati mantenuti, per l’interno, gli elementi di pregio esistenti e, per l’esterno, le volumetrie e la concordanza stilistica-tipologica dell’ambiente urbano. Successivamente si è progettato il layout per ricomporre spazi interni funzionali alla nuova tipologia commerciale, dando priorità ad una continuità visiva spaziale tra interno ed esterno per mantenere la splendida vista sulla baia di Mentone come elemento tipizzante.
Per l’atmosfera interna, al fine di realizzare i desiderata della committenza, la scelta per l’interior design ha privilegiato la creazione di un ambiente omogeneo, dalla forte componente tattile, dai toni scuri e caldi, con pochi elementi dai colori a contrasto e una sapiente illuminazione soffusa e puntuale sui particolari caratterizzanti.

la ferm

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Lo studio di architettura è stato contattato dai nuovi proprietari di questo vecchio mulino, che aveva già subito interventi di restauro, per riprendere il layout interno e per intervenire anche sull’ala lasciata a magazzino. Il layout è stato il più filologico possibile, riprendendo gli schemi planimetrici degli hotels particuliers provenzali coevi all’abitazione. Il progetto ha integrato il magazzino allo spazio dell’abitare trasformandolo in ampio salone, con camino, aperto verso il giardino. Gli spazi dell’abitare sono stati ridistribuiti secondo le necessità dei committenti: al piano terra l’area di ricevimento e di intrattenimento, al primo piano l’appartamento padronale e al secondo piano gli ambienti destinati ai figli. La volumetria del magazzino è stata riprogettata filologicamente riproponendo gli stilemi e le decorazioni dell’edificio esistente.

casa Z

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Il committente ci ha chiamati per riprogettare la casa di famiglia (del primo dopoguerra) riunificando gli appartamenti esistenti in una unica unità abitativa, creando spazi, sia comuni sia di pertinenza a seconda delle generazione, a sufficienza per tutti i numerosi membri della famiglia patriarcale. Strutturalmente la casa non necessitava di consolidamento, si è intervenuto soprattutto per migliorare le prestazioni dell’edificio, esposto a nord, adeguandolo alle normative energetiche vigenti. Lo standard abitativo di elevata qualità è stato garantito da: isolamento perimetrale in pannelli xps; parete ventilata ad agganci puntuali a taglio termico; serramenti in legno a tripli vetri basso emissivi; sistema di ventilazione forzata a “pozzo canadese” ; caldaia a condensazione e a recupero di calore. Per il sottotetto abitabile, al fine di restare nelle altezze prescritte, l’isolamento, a spessore ridotto, è ottenuto tramite l’uso di materassini sottovuoto e, nell’intradosso di falda, materiali a cambiamento di fase. Per il layout si è mantenuto al piano quota giardino l’area comune, eliminando ogni forma di tamponatura rigida, prediligendo pareti scorrevoli che potessero adattare gli ambienti a seconda delle necessità. Gli altri piani sono stati adibiti agli spazi per le varie generazioni in relazione alle necessità delle singole. Nelle parti interrate dei piani inferiori si sono localizzati i locali tecnici e di servizio.

baita TT

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I proprietari di una vecchia baita abbandonata ci hanno contattato per ristrutturare l’edificio e dividerlo in due unità abitative autonome da utilizzare durante la stagione invernale. La progettazione ha ridisegnato lo spazio distributivo realizzando le due unità entrambe con vista sulla vallata. Strutturalmente il progetto ha previsto, per la parte inferiore, l’irrigidimento dei muri portanti (muratura a secco) con pilastri e travi perimetrali in cemento armato. Per la parte superiore lignea, la struttura originale è stata rinforzata con setti perimetrali in BBS, prefabbricati e integrati degli impianti; sono stati sostituiti le travi e i pilastri centrali ammalorati con elementi in legno lamellare . Particolare cura è stata dedicata all’isolamento realizzato in pannelli di XPS di elevato spessore. Il tetto è stato rifatto in carpenteria tradizionale. I rivestimenti esterni sono in paramano locale per la parte inferiore, in tavolati lignei di essenza locale (trattati in autoclave) per la parte superiore, in lose tradizionali per il tetto.

auberge 93

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L’edificio, un hotel degli anni trenta, abbandonato dagli anni settanta, era stato già oggetto di interventi di ristrutturazione (iniziati e mai terminati). I nuovi proprietari ci hanno chiesto di riprendere il progetto esistente e di ottimizzarlo allo scopo di realizzare il massimo di unità abitative possibili, con un taglio compositivo adatto ad una clientela specificatamente italiana. L’edificio presentava dei vincoli urbanistici di facciata:si poteva intervenire solo per restaurare lo stato di fatto. L’intervento progettuale, mantenendo sempre come elemento centrale la visuale prospettica sulla baia di Mentone, ha seguito due linee direttive: la prima (specialmente nelle parti comuni) finalizzata a restituire i decori e lo charme originari dell’edificio; la seconda (nelle singole unità immobiliari) a privilegiare l’aspetto funzionale e pratico.

attico P.V.

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Le richieste dei committenti erano quelle di una ristrutturazione totale che da un lato mantenesse il più possibile le peculiarità e le decorazioni dell’attico e dall’altro che permettesse di adeguare il layout originale alle nuove necessità abitative in un’atmosfera confortevole e accogliente per i weekend e le vacanze. Lo stile avrebbe dovuto essere contemporaneo, solare pur integrando alcuni mobili di modernariato dei committenti. La progettazione ha teso a creare rapporti proporzionali e prospettici che hanno ampliato l’esiguo spazio. L’utilizzo delle tecnologie più avanzate hanno permesso di trasformare l’unico bagno esistente in due ambienti confortevoli e dotati di luce naturale attraverso un insieme collaborante in vetro strutturale che al contempo è parete divisoria e struttura degli elementi benessere (doccia e lavello).
Per l’arredamento degli interni, si sono scelti toni chiari, bianco e magnolia, materiali naturali e morbidi. Gli arredamenti sono stati progettati appositamente e sono stati realizzati da mastri artigiani italiani utilizzando sia materiali antichi (legni e marmi) sia contemporanei (acciaio e cristallo) per ottenere un ambiente cocoon e ottimizzare lo spazio abitabile.
Si è utilizzata la più moderna illuminotecnica per ottenere diversificati e sensoriali livelli di illuminamento ambientale.

appartamento Saluzzo

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I proprietari di un appartamento degli anni trenta, ci hanno contattati per ridisegnare il layout originale allo scopo di renderlo più funzionale, separare la zona notte da quella giorno e, se possibile, ampliare l’area di ricevimento. L’intervento ha cambiato la distribuzione degli spazi interni, ridotto le aree connettive al minimo, integrato nel salone lo spazio del deambulatorio e realizzato un secondo bagno di pertinenza alla camera padronale. Le porte (gli unici elementi originali rimasti) sono state restaurate e mantenute. I colori e i materiali sono stati scelti per ampliare e illuminare il più possibile gli spazi. Data la tipologia e localizzazione (2piano ft. su un viale centrale a grande traffico) si è posta particolare attenzione all’isolamento acustico: i serramenti sono stati sostituiti con serramenti a doppivetri a taglio acustico e le superfici perimetrali (verticali e orizzontali) sono state doppiate con pannellature fonoassorbenti ad alte prestazioni e bassi spessori.

appartamento NOR.D.

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L’intervento su questo appartamento è stato quello di modificare il layout compositivo interno al fine di adeguarlo alle necessità dei proprietari (una coppia scandinava che ha scelto la città di Nizza come loro soggiorno invernale). Le richieste erano di evitare lo stile “marino” e creare un ambiente confortevole e non formale caratterizzato da un’atmosfera calorosa e moderna. La scelta compositiva ha privilegiato la realizzazione di un ambiente-giorno ampio senza distinzioni funzionali. Su richiesta dei proprietari si è scelto di usare materiali di origine naturale; l’interior design ha scelto, quindi, l’utilizzo di materiali dalle forti e intrinseche texture decorative privilegiando, come codici decorativi primari, essenze lignee nordiche e tessuti artigianali in lana a grossa trama. L’abbinamento tra materiali resilienti e materiali morbidi ha permesso di creare un gioco di rapporti tra elementi formali e accoglienti concorrendo alla realizzazione di un ambiente che riflette la personalità dei committenti.

appartamento LVT

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I committenti volevano modernizzare un appartamento in uno stabile bourgeois senza però annullare gli elementi caratteristici dell’edificio. L’interior design si è focalizzato sul mantenere come elementi centrali e dominanti gli arredi fissi originali e sull’intervenire con materiali contemporanei e inconsueti (feltro, lamiere, biscuit…) per sdrammatizzare l’impatto stilistico e creare quinte sceniche neutre che permettessero il connubio tra i decori bell’epoque dello stabile ed i mobili di design minimali richiesti dai proprietari. I colori sono volutamente piatti, vivacizzati e virati solo dalle texture dei singoli materiali; un colore neutro unico fa da trait-d’union tra gli spazi dell’appartamento, i quali poi, si caratterizzano da lievi accenti monocromatici specifici differenziandosi così a seconda della loro funzione .

appartmento A.N.T.O.

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La cliente ci ha contattati per riprogettare (architettonicamente e come interior design) il piano seminterrato al fine di creare una nuova unità immobiliare indipendente. Le richieste erano di mantenere la boiserie esistente, alleggerendo il più possibile la sua componente lignea e creare un loft di ispirazione “fusion “ tra lo stile minimal e quello glamour, con palette nei toni grigi e con materiali metallici.
La scelta progettuale realizza un layout con geometrie semplici e intellegibili, in cui gli elementi d’arredo fissi sono realizzati su misura come continuità ed integrazione della struttura; per gli arredi mobili la scelta è stata quella di privilegiare forme sculturali ma neutre al fine di renderle interscambiabili per esulare dalla gerarchia compositiva degli stessi. I trattamenti superficiali sono materici a coloriture intense e profonde; alcune campiture metalliche (foglia d’argento e metallo ossidato) creano “sfondati” prospettici e permettono la rifrazione della luce naturale con tonalità calde e ricche. La boiserie, decapata nei toni del grigio e alleggerita delle sue venature, è stata trattata come sfondo texturizzato.

Campeggio Monterosa

Pubblicato il 12-07-2013

Il progetto doveva adeguare e sistemare un area montuosa area alle norme e legislazioni vigenti per trasformarla in un campeggio, i lavori sarebbero stati eseguiti da un’impresa locale ed in economia. La superficie prativa interessata alla realizzazione del campeggio si estende a 1390 metri di quota in pendenza e con la presenza di alberi ad alto fusto. L’intervento ha tracciato la viabilità interna al lotto con la definizione delle piazzuole regolamentari di sosta e il parcheggio; la costruzione di tre bassi fabbricati in muratura a vista e copertura in lose tradizionali destinati a bar, minimarket, direzione, servizi igienici , docce maschili, femminili e per i diversamente abili, lavanderia e lavapiatti. Sono stati realizzati gli impianti elettrici di illuminazione generale e con fornitura di punti luce a norma per ogni piazzuola, gli allacciamenti idrici e fognari e la recinzione perimetrale dell’intero lotto.

Sportuomo Torino 80

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Scopo della mostra era quello di far conoscere e di far partecipare attivamente le persone, soprattutto i giovani, a tutti gli sport, anche a quelli poco conosciuti al grande pubblico. l’intervento progettuale espositivo ha interessato una superficie di 40.000mq(15.000 mq interni ed 25.000 mq esterni)con la realizzazione di diversi settori e sezioni sia espositive sia impiantistiche per la pratica attiva dello sport correlate tra loro : biglietterie , ingressi alla mostra, tunnel dei 100 metri, fossa del salto con l’asta, cabine di tiro, piastra polivalente per incontri sportivi,esposizione “Sport per sport ecco gli sport”, esposizione “lo sport nasce a…” , padiglioni per enti di promozione sportiva, esposizione “Torino e lo sport”, tensostruttura coperta per teatro-cinema, pista di ciclocross, palestra di arrampicata sportiva artificiale indoor, pista artificiale di sci completa di impianto di risalita, locali per il centro di medicina dello sport, anello-pista di atletica, recinto per il pugilato, percorso-pista artificiale di sci di fondo, tribune per la pista di atletica, tribune per la piastra polivalente, impianto esterno di golf.
La sottosezione espositiva “sport per sport ecco lo sport” illustra con l’aiuto di manichini e attrezzature specifiche la pratica di ogni sport testimoniandone l’influenza nel mondo della produzione, dell’abbigliamento e del costume presente nella vita attuale. La sottosezione “sport e sopravvivenza” illustra ironicamente il legame tra alcune pratiche sportive e l’originaria lotta per la vita, dal salto triplo ai cento metri. La sottosezione “sport e gioco” documenta l’evoluzione di alcune pratiche sportive da pura attività ludica a complesse organizzazioni professionali e commerciali (esempio del calcio) La sottosezione “sport e progresso” illustra con grafici, modelli, prototipi, il contributo tecnologico legato all’evoluzione degli strumenti e delle macchine sportive. Per 100 giorni la mostra attiva sullo sport ha coinvolto più di 500.000 visitatori.

Scuola Materna

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Le richieste del committente privato, al fine di creare un edificio scolastico a dimensione di bambino, erano precise e puntuali: rispondere alle necessità didattiche ed educative di una scuola basata sull’autonomia; garantire una gestione funzionale; permettere la futura implementazione degli spazi senza interferire con lo svolgimento della didattica.
Dato che per bambini nella scuola materna gli obbiettivi principali sono la socializzazione e la scoperta del mondo circostante, si è ipotizzata una struttura aperta
sia verso l’esterno, sia verso l’interno, con spazi flessibili e interagenti capaci di adeguarsi alle necessità ed alla programmazione didattica. L’idea progettuale (ispirandosi ai principi dell’unità didattica) è stata quella dell’unità-modulo che si sviluppa tridimensionalmente in un modulo in grado di ripetersi, aprirsi, chiudersi e implementarsi per originare i diversi spazi educativi necessari alla progettazione didattica. L’orientamento ha privilegiato l’affaccio e le aperture verso est per avere un’ottimale illuminazione durante l’orario scolastico e sfruttare al massimo le risorse e le potenzialità energetiche delle fonti naturali e rinnovabili. Le pareti vetrate dell’edificio permettono la sensazione di vivere in mezzo alla natura 365 giorni all’anno. Brise soleil, pannelli solari, recupero acque piovane, impianti termici a recupero di calore e ventilazione naturale permettono di realizzare un edificio ecosostenibile con una qualità abitativa eccellente.

Cento polivalente

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Per l’idea progettuale, date le richieste della committenza pubblica, dopo un’attenta analisi delle caratteristiche socio-culturali che tipizzano la vallata di Sappada, si è ritenuto di grande valenza simbolica la decorazione del “Schbaaf”: metonimia identificativa dei Sappadini, ma rappresentativa anche della comunità montana allargata. Il parametro generatore dell’edificio si ispira alla struttura e alla forma delle piume del Gallo Forcello (l’utilizzo di queste per la decorazione dello schbaaf è tipico dell’area dolomitica). La struttura segue l’andamento orografico e l’illuminazione naturale; si interra nelle parti tecniche e arretra ad ogni piano, allo scopo di ridurre l’impatto visivo della cubatura e di permettere ad ogni piano-funzione un accesso autonomo e un’area di pertinenza all’aperto. La carpenteria metallica agisce come un corpo rigido e secondo la “gerarchia delle resistenze” rispondendo alla vigente normativa sismica in zona. Accortezze progettuali (camini di ventilazione a recupero naturale di energia tramite convezione e osmosi integrati a impianti nanoelico, tunnel solari, pannelli fotovoltaici di ultima generazione, vetrature selettive, materiali a cambiamento di fase, recupero acque pluviali e grigie…) e la tecnica a secco hanno permesso di realizzare un edificio ecosostenibile. I principi dell’architettura flessibile sono stati applicati all’edificio per garantirgli nel tempo di adattarsi alle future esigenze mantenendo la propria connotazione (edificio polifunzionale a servizio della comunità) evitando l’obsolescenza funzionale nel tempo.

Monumento all’Alpino di Cavoretto

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monumento agli alpini formato da tre lastre di bronzo che definiscono un continuum uncio e rappresentano le tre anime dell'Alpinità: la penna il territorio e le montagne

L’idea nasce dall’identificazione di tre elementi ideali che rappresentano le tre parti fondanti dell’”alpinità”: la montagna, il territorio di appartenenza e la tradizione. La montagna è rappresentata dal profilo alpino che si vede da cavoretto, il territorio è il profilo dei Cavoretto simboleggiato dalla chiesa, dall campanile e dai tetti delle case; la tradizione è la penna nera, quella “penna” che ci identifica come alpini in un trait-d’union indissolubile sia con la montagna sia con il territorio. Tre elementi che vengono trasformati progettualmente in tre lastre sovrapposte il cui profilo superiore crea una linea continua a rappresentare il messaggio di legame e unità tra gli alpini e il territorio. Il materiale è il rame ossidato, scelto perché: richiama il colore delle degli alpini ( divise, cappello,..) la montagna; è filologicamente corretto, dato che il monumento si colloca in una contesto urbano (piazza, chiesa,canonica e palazzi) omogeneo di epoca barocca

La Dolce Vita

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La richiesta del committente era di un edificio balneare smontabile che ricordasse i resort dell’oceano indiano. La struttura della fabbrica sulla spiaggia è costituita da dodici capriate con colmo disassato poggianti su portali a pilastri; l’irrigidimento viene ottenuto mediante una trave di bordo corrente lungo tutto il perimetro della struttura all’imposta della catena. Un grigliato all’intradosso della catena, oltre a formare una texture decorativa, determina una controventatura efficiente. Il materiale usato è lamellare stagionato di Cipo, legno scelto appositamente per le sue caratteristiche di durezza e resistenza agli agenti atmosferici, qui particolarmente vincolanti. L’intera struttura poggia su un massetto armato e ha pavimentazione in piastrelle flottanti di teck trattato in autoclave. Tutta la ferramenta è in acciaio inox. Gli agganci sono studiati per poter permettere lo smontaggio e il montaggio della struttura senza determinare effetti di slabbramento, rifollamento e sfondellamento del legno.

Palestra di arrampicata sportiva

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Struttura tecnico-atletica per la pratica dello sport della montagna ed in particolare dell’arrampicata , prima attrezzatura pubblica europea indoor. Sl tratta di un inserimento impiantistico in un organismo architettonico preesistente con struttura edilizia atipica(palazzo a Vela progettato da Annibale e Giorgio Rigotti per le celebrazioni dei 100 anni dell’Unità d’Italia nel 1961). Riproduce artificialmente tutte le difficoltà che si possono incontrare nell’arrampicata alpina nei due elementi fondamentali che sono il ghiaccio ( i colatoi, le rigole, i crepacci e i seracchi) e la roccia (le placche,i camini,i diedri, gli spigoli, le creste e i “tetti”) permettendo ai fruitori di affrontare, in tutta serenità, ( ancoraggi di sicurezza, autoassicurazione, anelli per aggancio di moschettoni, ecc.) le difficoltà tipiche di questo sport ed acquisire una preparazione atletica fondamentale per la pratica sia amatoriale sia competitiva dell’arrampicata libera. L’impianto ha funzionato ininterrottamente fino alla sua demolizione voluta dall’arch. Gae Aulenti per trasformare il palazzo a vela in pista di pattinaggio per le olimpiadi invernali di Torino 2006. La struutura era formata da calcestruzzo,gneiss di Perosa in lastre a spacco,tavolato in legno, sistem-floor-S,profilato metallico tubolare in ferro , piantoni a doppio T e scala metallica.

Parco Riva

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La finalità del progetto era quella di ridare “vita”alla città in cui le peculiarità storico-ambientalistiche locali diventano elemento centrale e di interazione costante con gli abitanti. A livello urbanistico si è proposta una viabilità veicolare connettiva radiale che riduca l’afflusso di traffico privato in modo direttamente proporzionale alla distanza dal nuovo centro città con poli di interscambio tra auto e veicoli ecologici. Per la viabilità pedonale, si è ripresa la tradizione della città (medievale) dei camminamenti ideando un NASTRO composto da elementi modulari di diverse larghezze, sezioni e formato da materiale ecosostenibile. Gli elementi di segnaletica e di illuminazione urbana, formati da pannelli fotovoltaici e impianti nano-eolici, costituiscono una rete produttiva di energia rinnovabile; allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza, la produzione e l’accumulo di energia pulita, è visibile, in tempo reale, su un mega display all’interno del nuovo PARCO. Il PARCO è progettato come un sistema ecologico e didattico. L’idea matrice del progetto prende spunto dall’orografica del territorio: le colline e i laghi morenici. Questi vengono reinterpretati in varia scala, in vari volumi ed in materiali diversi, creando ambiti di fruizione mista, senza mai discontinuità compositiva. Il gioco dei volumi e delle altezze permette anche di eliminare la frattura e l’incongruo rapporto tra il vuoto attuale del parco e il verticale degli edifici limitrofi interagendo come continuità orografica con la collina del centro storico. Pannelli didattici spiegano il funzionamento e le motivazioni delle strategie ecosostenibili applicate nel parco (fossi di infiltrazione, di filtrazione, bacino biotipo, bacino fitodepurazione, superfici ad assorbimento differenziato, riciclo delle acque piovane, energia eolica e solare).

passerella ciclopedonale

Pubblicato il 11-07-2013

Il contesto ambientale è un “non luogo”, un’area periferica di collegamento extraurbano e di accesso prioritario e storico (ma di cui non rimane alcuna traccia) alla città; in un landscape rurale, ampio e piatto senza caratterizzazione ad eccezione, sullo sfondo a sud-ovest, di una vista sulle mura storiche.
L’idea progettuale nasce da questa condizione di “accesso urbano” : “PORTA DI ACCESSO”. Lo sviluppo compositivo del progetto reinterpreta in chiave contemporanea e tecnologica lo schema strutturale-funzionale presente nelle mura difensive di Cittadella. Per evitare l’effetto di una architettura dislocata, al posto di intervenire sulla massa volumetrica si è scelto di intervenire con una volumetria evocativa basata sulle linee primarie e costruttive e di ridurre al minimo tutti gli altri elementi.
I materiali sono filologici, sostenibili, resistenti e auto protettivi; essi non richiedono elevati costi (economici e ambientali) sia nella loro realizzazione sia per la manutenzione e sono : corten e legno ricostruito . Data la collocazione nel territorio, l’inserimento di elementi fotovoltaici e micro-eolici assicurano la completa indipendenza energetica ed autonomia d’illuminazione alla passerella e al sottostante incrocio stradale.

Bo Y bu

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La richiesta dei committenti (una coppia di artisti e commercianti) è stata quella di progettare ex novo un edificio che fosse al contempo la loro abitazione cittadina e il negozio-atelier; ma queste due parti, pur essendo collegate, non dovevano interferire. Per lo spazio abitativo le richieste erano di creare ambienti luminosi e spaziosi  per poter ricevere in qualsiasi momento della giornata e con una parte privata dedicata alla sola coppia. Per il negozio-atelier, data la dimensione, lo spazio di magazzino e di esposizione dovevano coesistere. Il lotto è di piccole dimensioni, stretto e lungo con affaccio sia su  fronte strada, sia su  interno cortile. L’idea progettuale è stata quella di giocare sui volumi creando due ambiti divisi (tramite una robusta ed articolata struttura separatoria) e  caratterizzati  compositivamente in opposizione: quello dell’abitare, leggero (strutturalmente e otticamente), luminoso e proiettato verso l’esterno  e quello dell’atelier, materico e concentrato sull’interno.

Piazza Martiri Partigiani

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L’intervento di riqualifica di p.za Martiri Partigiani ha come scopo quello di restituire alla comunità di Sassuolo la piazza centrale (attualmente suddivisa in spazi discontinui e settorializzati) che da tempo ha perso la valenza di “centro”. L’idea è quindi di farla diventare “luogo” rappresentativo della comunità contemporanea ed espressione della stessa; per realizzare questo, la riqualificazione deve coinvolgere la comunità: per noi esemplificata dal “distretto ceramico”. Rifacendoci allo stemma ed al motto cittadino (“da rocce nascono gemme”) l’idea è quella di far nascere dal suolo le “gemme” di Sassuolo: dei TOTEM in gres porcellanato realizzati in sinergia ed in stretto contatto con le ditte del “distretto ceramico” così da essere le “gemme” dell’eccellenza locale e “brillare” per l’avanguardia, sfruttando al massimo le potenzialità e le caratteristiche tecnico-formali del prodotto locale. I totem, relazionandosi tra loro, originano il luogo della piazza.
La composizione del progetto risente fortemente dei riferimenti storici e urbani cittadini riprendendoli e sviluppandoli in chiave contemporanea per ridare ai monumenti presenti nella piazza la loro leggibilità formale e filologica, in più l’applicazione integrata e sinergica della teoria compositiva urbana storica e di quella architettonica contemporanea ci permette di ricomporre l’ambiente della “piazza” mantenendo le peculiarità e i riferimenti storico-culturali specifici delle sue singole parti. Anche la scelta di realizzare nel sottosuolo un ambiente polifunzionale adibito ad attività culturali e commerciali (richiesta facoltativa della committenza), si inserisce strategicamente all’interno di questa progettualità.

cittadella del commiato

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L’idea progettuale nasce da un’attenta e sensibile analisi dell’esistente e dal suo confronto col contesto e col progetto storico. Ci si è posti come linee conduttrici da un lato la valorizzazione delle presenze storiche (pozzo e facciate) e dall’altro il metariferimento alla tipologia/funzione dei locali in oggetto del progetto e il loro background storico (tombe a pozzetto della cultura Villanoviana) ed emotivo (prevalenza degli elementi mitopoietici: la Luce, la Materia e la Natura). Da tutte queste considerazioni interconnesse tra loro nasce il concetto di pozzo: POZZO come elemento connettivo tra due elementi oppositivi ma complementari dello stesso “uno” (morte-vita, interno-esterno, storia-contemporaneità…). L’elemento pozzo, declinato in diverse dimensioni e funzioni (connettiva, d’aria, di luce, di verde), crea per gemmazione, attorno al pozzo storico, lo spazio progettuale ipogeo, lasciando così la superficie del lotto a verde pubblico e aprendola a nuove prospettive urbane. La parte a nord della struttura ipogea è autonoma e dedicata alle camere ardenti e al culto del defunto; qui è la Luce, filtrata dai pozzi, che dà materia agli spazi definendo volumi monolitici, tattili, familiari. La parte a sud, con accessi indipendenti, ospita gli spazi per la morgue e per l’amministrazione/servizi; in quest’ultima, attraverso grandi pozzi verdi, la Luce entra nei locali diffondendosi omogeneamente, ampliando lo spazio con giochi prospettici e visuali passanti, grazie a superfici traslucido/riflettive diversificate in materiale Active. Recupero delle acque piovane, impianti fotovoltaici, materiali fotocatalitici, geotermia, isolamento termico naturale (ipogeo), flessibilità architettonica realizzano un elevato standard qualitativo ed ecosostenibile del progetto.
GB

Appartamento AT

Pubblicato il 08-07-2013

L’appartamento al piano terra di un edificio fine XIXsec., in una zona precollinare della città, necessitava di un layout nuovo per adeguarlo alle esigenze dei nuovi proprietari. Il progetto si è focalizzato tecnicamente nella bonifica dell’appartamento (realizzazione di vespaio areato, di bocche di aereazione e intercapedini ventilate per le pareti semi/interrate). La disposizione planimetrica è stata finalizzata a creare spazi ampi e aperti (specialmente verso il giardino), a rendere abitabile e funzionale la zona cucina, a ridisegnare il bagno per adeguarlo alla normativa vigente e dotarlo di nuovi confort. Le voltine a piattabanda del salone sono state restaurate e lasciate a vista.

Appartamento LH

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L’intervento ha operato su una struttura a civile, il che ha permesso di agire liberamente per realizzare i desiderata del committente: un unicum abitativo di alto livello che si apre sul panorama della città. Per massimizzare la vista sulla città, al posto di partizioni murarie perimetrali, il progetto ha ideato pareti vetrate continue così da integrare la terrazza panoramica perimetrale e far diventare lo skyline della città il fondale della “texture” decorativa. Per realizzare uno spazio contemporaneo del vivere, così come voluto dal cliente, si è progettato un impianto planimetrico non tradizionale (senza stanze chiuse) , una struttura porosa e aperta; il layout ha privilegiato una distribuzione longitudinale attraverso un deambulatorio panoramico dal quale e col quale gli ambienti, in successione lineare, prendono forma. Per l’arredo si è scelto uno stile sobrio e pulito dalle forme lineari e rigorose, con elementi di design atemporali, materiali di pregio e finiture su misura. I colori caldi e neutri, focalizzano l’attenzione sulle opere d’arte del proprietario e realizzano un ambiente intimo ed accogliente.

Appartamento BRU

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Per l’intervento su questo attico la committenza ha richiesto un elevato standard qualitativo e un progetto d’arredo che avesse come target il bien vivre dei proprietari nei loro soggiorni in città. D’accordo con la committenza l’idea è stata di miscelare forme ed elementi classici (di proprietà della famiglia) con nuovi elementi contemporanei; utilizzare prevalentemente il saper fare artigianale, finiture sartoriali e pochi mobili di produzione seriale. I materiali sono caldi e ricercati, la palette riprende le tinte tradizionali locali e insieme concorrono, con lo studiato schema compositivo dell’arredamento, a realizzare un ambiente dalla sottesa eleganza ed dall’equilibrio formale delle parti in cui funzionalità ed estetica si integrano.